Apple punta sulle auto elettriche a guida autonoma
Si chiama Titano il progetto targato Apple per costruire un’auto elettrica a guida autonoma. A Cupertino si lavora partendo dalle conoscenze derivanti dal mondo delle batterie necessarie per i suoi iPhone.
Ci sono dei dubbi che pesano sull’operazione. Anche alcuni produttori di auto infatti iniziano a manifestare obiezioni. L’auto elettrica è costosa, molto di più di un’auto a motore endotermico e non è vero che l’impronta di carbonio nella produzione di vetture elettriche sia nulla.
La Volkswagen, leader mondiale con le sue 11 milioni di auto consegnate in tutto il mondo, sta costruendo un colossale switch sull’elettrico. Ben 75 modelli entro il 2029. Negli ultimi 10 anni ha investito 180 miliardi per un margine di profitto del 7%. Apple nello stesso periodo ne ha investiti 100 con margini quattro volte superiori: 28%. Le azioni Volkswagen sono state negoziate a una media di 6,3 volte gli utili stimati negli ultimi 10 anni. Apple ha scambiato ad un multiplo di 16. L’industria automobilistica è a capital intensive e le aggregazioni sono inevitabili, per ultima quella tra Fca e Psa. Il settore dei device molto meno.
Il modello di riferimento è Tesla. L’azienda è incontrastata dell’auto elettrica, perché Wall Street incorpora in anticipo i cambiamenti di stile di vita scontandoli nelle valutazioni di mercato. Il calo dei costi delle batterie e la politica dei governi sulle emissioni zero portano gli analisti a ripensare i trend.
Cupertino deve fare i conti con la Cina che si è posizionata da tempo a monte della filiera delle materie prime necessarie a produrre le batterie: cobalto, nichel, litio. Ha in concessione quasi il 90% dei giacimenti mondiali e controlla anche la conoscenza del processo industriale. Pechino ha colonizzato il Congo, che è il più grande produttore di cobalto e strappato contratti decennali di sfruttamento in Sud America.