Il rinnovamento cellulare
Durante il periodo primaverile, tendiamo a perdere numerosi capelli, ad avere le labbra secche, le labbra screpolate e a perdere i precedenti strati di abbronzatura. La stagione dei fiori ci spinge verso un rinnovamento in previsione dell’estate e, a tal proposito, i trattamenti come lo scrub o con il guanto di crine, sono ideali per togliersi di dosso tutte le cellule morte, per non lasciare traccia di DNA nell’ambiente. Ma cosa sappiamo sulla rigenerazione cellulare? In un essere umano adulto ogni giorno muoiono dai 50 ai 100 miliardi di cellule, portando ad un cambiamento notevole, durante l’anno, della massa cellulare, la quale si equivale alla massa del nostro stesso corpo. In un organismo però, non tutte le cellule hanno la stessa durata di vita: le cellule vivono in media 20 giorni, quelle dell’intestino 7 giorni, mentre quelle muscolari e neuronali durano per tutta la vita. Quotidianamente si ha dunque un ricambio cellulare continuo, con cellule giovani che vanno a sostituire quelle vecchie. In questo modo, in un anno, riusciamo a perdere circa 20 chili di pelle. Ma come fanno a morire le nostre cellule?
Le modalità della morte cellulare
Le cellule devono essere sostituite in modo tale che l’organismo possa continuare a svolgere tutte le sue funzioni in modo ottimale. La quantità di cellule che abbiamo, deve adeguarsi ad una regolazione che controlla la frequenza delle divisioni cellulari e la frequenza di morte cellulare. Proprio la morte della cellula può rappresentare l’evento finale a cui i sistemi di riparazione non sono in grado di ripristinarne le condizioni vitali. Una cellula che si avvia alla morte modifica la sua struttura in un range di variabili limitate e, a causa di ciò, sono state classificate tre modalità di morte cellulare: necrosi, apoptosi ed autofagia. La prima è una morte violenta, causata da condizioni extracellulari complesse. La seconda prevede un sacrificio: alcune cellule del corpo umano sono scelte per sacrificarsi e cedere spazio a nuovi elementi vitali. La autofagia infine viene definita come un processo che consente alle cellule di riciclare il proprio contenuto e, parallelamente, di rimuovere mitocondri e altri organelli danneggiati.
La distinzione al microscopio: cellula morente e cellula vivente
Una cellula in buona salute si distingue da un’altra in base al suo aspetto e in relazione al tipo di morte che intraprende. Esemplare è l’aspetto della necrosi, che vede la cellula diventare frastagliata a causa della rottura della sua membrana, visibile in maniera diretta tramite la pratica della microscopia elettronica. Per di più la cellula diventa permeabile a coloranti che, nella maggior parte dei casi, non riescono a superare la membrana, come il propidio ioduro, che si insidia tra le basi del DNA. Infine i mitocondri diventano dei filamenti a palline e il nucleo si divide in diversi piccoli corpuscoli. Conoscere i processi che il nostro corpo può vivere a seguito di traumi o semplicemente a causa del ciclo biologico, può aiutarci ad affrontare un discorso diretto e più consapevole con la fase conclusiva della nostra esistenza su questo pianeta. Cattolica San Lorenzo offre dei servizi funebri a Roma che rispondono a pieno all’ultima fase temporale che ci compete fisicamente su questo pianeta. Alla luce di una fine che non si può evitare, l’unica cosa che possiamo fare, è limitarci a prendere sempre più conoscenza di come siamo fatti e di come facciamo a vivere per così tanto tempo.