Robot ispirati alla natura: le innovazioni arrivano da Pisa
In Italia si studiano robot ispirati alla natura. Un’originale invenzione arriva da Pisa. Quando fa buio si accendono le piante. Basta collegare una presa elettrica alla base del fusto per accendere dieci lampadine a led. Equivalgono a 150 volt.
Barbara Mazzolai e il suo allievo tedesco Fabian Meder se ne sono accorti quasi per caso nella sede di Pontedera dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). Nel laboratorio vicino Pisa Mazzolai coordina il Center for Micro-Bio Robotics, che studia robot ispirati alla natura. “Per caso ci siamo accorti che picchiettando su una foglia di oleandro si genera energia elettrica all’interno della pianta” racconta la ricercatrice. Queste correnti erano state notate in passato, ma il loro perché resta un mistero, così come il meccanismo esatto di trasmissione. “Abbiamo proceduto per tentativi, battendo sulle foglie di oleandro alla ricerca del materiale e della frequenza migliori” racconta ancora Mazzolai.
Da questi tentativi è nato un oleandro ibrido, con foglie artificiali aggiunte a quelle naturali. “Abbiamo scoperto che una foglia fatta di una sorta di plastica soffice, mossa per esempio dal vento, può generare elettricità”. Il meccanismo non è molto diverso dallo sfregamento con i palloncini o con la lana che a volte genera scariche elettriche, nella nostra vita quotidiana. Nel sistema creato a Pisa l’equivalente del picchiettamento è dato dallo stormire delle foglie creato dal vento. Collegando il fusto di questo arbusto-cyborg a una serie di lampadine led, il gruppo pisano ha effettivamente acceso una luce accanto all’oleandro. L’energia generata può anche essere usata per caricare una pila. L’esperimento è stato pubblicato sulla rivista Advanced Functional Material.
“Per il futuro – spiega Mazzolai – abbiamo in programma la creazione di robot ispirati alle piante rampicanti”, che crescono come un’edera. “Le foglie artificiali potrebbero essere un metodo nuovo e pulito per alimentare questi sistemi”. Il progetto messo a punto a Pisa si chiama Growbot, coinvolgerà vari partner europei e partirà dal prossimo gennaio. Sfrutta l’esperienza di un’iniziativa passata, sempre finanziata dalla Commissione Europea, che si chiamava Plantoid, prendeva spunto dalla ramificazione delle radici nel sottosuolo e ha portato alla creazione del primo robot-pianta, capace di allungarsi ed esplorare il terreno alla ricerca di nutrienti.