La lotta all’obesità è una delle più grandi sfide della società moderna
Una delle più grandi sfide della società moderna è la lotta all’obesità. L’obesità rappresenta infatti un’emergenza sul fronte della salute dei cittadini e della sostenibilità dei servizi sanitari pubblici di tutto il mondo. L’obesità è ritenuta responsabile del diabete di tipo 2, di malattie cardiovascolari, dell’artrite e di alcuni tipi di cancro. Sino ad oggi i trattamenti farmacologici per l’obesità hanno avuto poco riscontro. Si va dalle pillole dietetiche a base di anfetamine e diuretici, ai farmaci anoressizzanti, come il fen-phen, ritirati dal commercio per aver provocato gravi reazioni avverse a carico del cuore e dei polmoni. Per la rivista scientifica Science ci sarebbe un nuovo gruppo di farmaci in grado di combattere l’obesità: gli agonisti del GLP-1, antidiabetici di ultima generazione.
Science menziona i farmaci anti-obesità tra le scoperte dell’anno. È un gruppo di farmaci utilizzati per curare il diabete e che fanno parte di una nuova classe di terapie in grado di curare i pazienti con obesità e con malattie croniche correlate come scompensi cardiaci, diabete, artrite, malattie del fegato e alcuni tipi di cancro. I farmaci GLP-1 imiterebbero un ormone intestinale chiamato glucagon-like peptide-1. “Originariamente sviluppati per il diabete, questi agonisti del recettore del GLP-1 inducono una significativa perdita di peso, con effetti collaterali per lo più gestibili. Quest’anno, studi clinici hanno scoperto che riducono anche i sintomi dell’insufficienza cardiaca e il rischio di attacchi cardiaci e ictus, la prova più convincente che questi farmaci hanno benefici importanti che vanno oltre la perdita di peso. Per questi motivi, Science ha nominato i farmaci GLP-1 la scoperta dell’anno”, scrive l’autrice del servizio su Science, Jennifer Couzin-Frankel.
La storia del GLP-1 è lunga e non era rivolta alla cura dell’obesità. Gli scienziati sapevano che abbassava lo zucchero nel sangue e, quindi, era utile per il trattamento del diabete. Negli anni ’90, è stato scoperto che l’iniezione di GLP-1 nel cervello dei ratti li faceva mangiare di meno. Poi uno studio condotto su 20 uomini, giovani e sani, ha scoperto che dopo un’abbondante colazione, coloro che avevano ricevuto infusioni endovenose di GLP-1 avevano meno appetito. Secondo Science le promesse fatte dai farmaci agonisti del recettore del Glp-1 potrebbero valergli l’elezione nel Breakthrough of The Year 2023 per il loro impatto positivo sulla vita dei pazienti con obesità.
Tuttavia su questa tipologia di farmaco resta fondamentale la prudenza. “Come praticamente per tutti i farmaci, anche questi successi comportano effetti collaterali e incognite. Complicazioni tra cui nausea e altri problemi gastrointestinali portano alcuni ad abbandonare il trattamento” scrive Jennifer Couzin-Frankel, l’autrice del servizio su Science. In attesa di capire se gli agonisti del Gpl1 siano davvero frutto di un’azione diretta dei farmaci o mediata dal calo del peso corporeo, questa scoperta potrebbe aiutare molte persone a combattere l’obesità.