Soltanto il 50% dei toscani fa regolarmente attività fisica
“La Toscana si colloca a metà nel livello di attività fisica raccomandato: la metà degli adulti (il 50% tra 18 e 70 anni) è attivo, anche dal punto di vista lavorativo. Una quota modesta, il 40%, è sotto la media, quindi scarsamente attivo, e poco meno di 1 adulto su 4 è sedentario. Sono i dati sulla sorveglianza dei passi relativi agli anni 2020-2021, ma non è cambiato molto da allora. E non è rassicurante”. A dirlo è la dottoressa Laura Stefani, specialista in Medicina dello sport dell’Aouc di Careggi, in un articolo pubblicato su Toscana Medica, la rivista online dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze.
“Il periodo di ferie può rappresentare un momento di rallentamento o riduzione dell’attività fisica giornaliera raccomandata da linee guida internazionali e, che sappiamo, si attesta intorno a 8.000- 10.000 passi/die – spiega la dottoressa Stefani -. Uno degli aspetti fondamentali per un corretto stile di vita, a tutte le età, è la continua adesione ad un livello di attività fisica che sia protettivo verso la mortalità cardiovascolare e la mortalità per tutte le cause. E’ stato identificato un valore minimo efficace per la riduzione del rischio cardiovascolare che si aggira intorno ai 5.000 passi/die. Il periodo successivo alle ferie dovrebbe in ogni caso comprendere un progressivo ripristino di questo target”.
“Molti sono gli effetti benefici riconosciuti e dimostrati dell’attività fisica sulle patologie croniche, come l’ipertensione arteriosa, il diabete, la malattia coronarica ed anche il cancro – ricorda la dottoressa Laura Stefani -. Il meccanismo di azione dell’esercizio fisico strutturato, e quindi dell’attività fisica, è molto complesso, ma volendolo tradurre in una sola parola è sostanzialmente “antinfiammatorio” con evidenti ricadute su tutti i processi che riconoscono alla base l’infiammazione e che portano nel tempo ad un danno d’organo strutturato. Cominciando ad aderire ad un livello di attività fisica costante, moderata ed individualizzata, si mantengono quei meccanismi fisiologici di adattamento cardiovascolare all’esercizio la cui perdita rappresenta spesso il primo passo verso “fragilità e disequilibrio”.
“I bambini avrebbero tutti di base un livello di attività fisica elevato a meno che non subentrino stimoli tecnologici che, benché utili a fini scolastici, possono essere, se abusati, fortemente diseducativi per lo stile di vita. E’ dimostrato come le ore passate a pc, tv o videogiochi siano la base di un sedentarismo con inevitabile accumulo di fattori di rischio, il più evidente l’obesità – avverte Stefani-. L’Oms e l’American College of Sports Medicine suggeriscono che i bambini dovrebbero accumulare almeno 60 minuti al giorno di attività fisica moderato-vigorosa”.