Alimentazione

Una dieta ricca di grassi potrebbe causare l’infiammazione dell’ipotalamo, una regione del nostro cervello che regola la fame

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’obesità riguarda una percentuale sempre più ampia di popolazione a livello mondiale, con il numero di bambini e adolescenti obesi o in sovrappeso più che quadruplicato dal 1975 al 2016. Un gruppo di ricercatori dell’università di Cambridge (UK) e dell’università della Pennsylvania (USA) ha analizzato i possibili segnali di questa condizione su quello che viene considerato come il centro di controllo dell’appetito all’interno del nostro cervello: l’ipotalamo. In base ai risultati del loro studio, pubblicato su Neuroimage: Clinical, le persone obese o in sovrappeso presentano in media un ipotalamo più grande rispetto al resto della popolazione.

Grazie ad un algoritmo di AI, gli autori della ricerca hanno analizzato oltre 1.300 immagini ottenute mediante risonanza magnetica, con l’obiettivo di comparare le caratteristiche morfologiche dell’ipotalamo in adulti normopeso, sottopeso, obesi o sovrappeso. Secondo studi precedenti condotti su modelli animali l’ipotalamo sembra svolgere un importante ruolo nella regolazione dell’appetito. “Anche se sappiamo che l’ipotalamo è importante nel determinare quanto mangiamo, in realtà abbiamo poche informazioni dirette riguardo a questa regione del cervello negli esseri umani in vita”, spiega Stephanie Brown del dipartimento di psichiatria dell’università di Cambridge.

Secondo le analisi effettuate dal gruppo di ricerca il volume dell’ipotalamo risulta essere decisamente maggiore nelle persone sovrappeso o affette da obesità, e sembra tra l’altro che esista una significativa correlazione tra l’indice di massa corporea e la dimensione di questa parte del cervello. Tra l’altro, queste differenze di volume sono risultate più evidenti nelle sotto-regioni dell’ipotalamo responsabili (tramite l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene) del rilascio di ormoni che controllano l’appetito.

Il significato di questa osservazione – sostengono gli autori della ricerca – dovrà essere verificato: il rapporto di causalità tra le dimensioni dell’ipotalamo e la massa corporea non è chiaro al momento. Ovvero avere un ipotalamo di dimensioni più grandi rispetto alla media predispone all’obesità o vale la relazione inversa? Al momento non è dato saperlo. Una delle ipotesi è che i processi infiammatori collegati all’assunzione di una dieta ricca di grassi costituiscano una variabile dell’equazione. Studi precedenti hanno dimostrato che nei topi una dieta ricca di grassi causa l’infiammazione dell’ipotalamo, condizione che a sua volta predispone gli animali allo sviluppo della cosiddetta insulino-resistenza e quindi dell’obesità.

“Se quello che vediamo nei topi vale anche per gli esseri umani, allora una dieta ricca di grassi potrebbe innescare l’infiammazione del nostro centro di controllo dell’appetito. Nel corso del tempo questo potrebbe modificare la nostra abilità nel comprendere quando abbiamo mangiato abbastanza e il modo in cui il nostro corpo processa gli zuccheri nel sangue, facendoci ingrassare”, prosegue Brown. L’obiettivo futuro è quello di sfruttare questo tipo di analisi per aumentare la nostra comprensione di tutti quei processi che stanno alla base dello sviluppo dell’obesità negli esseri umani.