Blue tongue, contributi agli allevatori toscani che forniscono capi “sentinella”
Continua l’impegno della Regione Toscana, come disposto dal relativo Piano di sorveglianza sierologica, per monitorare il rischio di diffusione della febbre catarrale degli ovini (Blue tongue), patologia virale che colpisce i ruminanti da allevamento, in particolare gli ovini.
Con delibera di giunta, proposta dalla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi, sono stati stanziati circa 30mila euro a sostegno degli allevatori che mettono a disposizione delle autorità sanitarie capi di bestiame con funzione di “sentinella” per verificare l’eventuale circolazione virale.
L’intervento consiste in un contributo – in regime “de minimis”, senza quindi violazione delle norme europee sulla concorrenza e gli aiuti di Stato – diretto a compensare forfettariamente i costi e i disagi sopportati dall’allevatore per i prelievi di sangue cui sono sottoposti gli animali.
“E’ fondamentale – spiega Saccardi – agire a tutela della qualità e del benessere del nostro patrimonio zootecnico, migliorando il livello di sicurezza sanitaria. Anche con questo provvedimento la Regione sostiene un settore importante del comparto agroalimentare toscano”.
Possono accedere ai benefici del provvedimento le aziende agro-zootecniche con allevamento ovino, caprino, bovino e bufalino che mettono a disposizione dell’autorità sanitaria un numero di capi adeguato alle esigenze del Piano di sorveglianza sierologica, così come stabilito dalla Asl competente per territorio. Le domande di accesso all’intervento andranno presentate utilizzando il sistema informativo di Artea.