Attualità

La riqualificazione delle vallate genovesi al centro di un convegno a Palazzo Tursi

Un’intera giornata dedicata al complesso e ambizioso processo di rigenerazione e valorizzazione delle alture cittadine avviato dall’Amministrazione comunale in sinergia con alcune importanti realtà del tessuto associativo genovese. Si è svolto al Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi il convegno “Interventi per la riqualificazione del territorio collinare genovese”, organizzato dalla Direzione Idrogeologia e Geotecnica, Espropri e Vallate (DIGEV) del Comune di Genova: un’occasione per fare il punto sui lavori in programma e in corso nell’entroterra cittadino e, soprattutto, raccontare la metodologia di intervento per il recupero del territorio collinare genovese elaborata dall’Amministrazione.

«Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’idea della DIGEV di organizzare un incontro divulgativo sul macro tema della riqualificazione del nostro territorio collinare – dichiara il vicesindaco e assessore comunale ai lavori pubblici Pietro Piciocchi – Un’opportunità per far conoscere alla cittadinanza il metodo che, come Amministrazione, stiamo portando avanti per mettere a sistema tutte le progettualità in corso o in programma per dare un futuro migliore alle nostre vallate, favorendone il ripopolamento e la frequentazione da parte di genovesi e turisti. Tra le grandi opere in corso cito ovviamente la Funivia di Begato, propedeutica alla valorizzazione del circuito dei Forti che rappresentano il secondo sistema fortilizio più lungo al mondo dopo la Muraglia Cinese, ma anche il progetto di connessione ciclopedonale da piazza Manin ai Forti di Levante, condiviso con le associazioni del territorio che da sempre presidiano e custodiscono non soltanto i Forti, ma tutta la rete sentieristica che attraversa il nostro entroterra e lo connette al mare».

«Ringrazio il Comune di Genova per questo importante appuntamento – spiega il vice presidente della Regione Liguria con delega allo sviluppo dell’entroterra e al marketing territoriale Alessandro Piana – sugli interventi di riordino e riassetto idrogeologico, ambientale e paesaggistico del territorio collinare. Abbiamo rinsaldato la collaborazione tra Regione e Comune per creare un unico sistema di area vasta che includa territori e itinerari di interesse storico, culturale e paesaggistico, individuando di volta in volta le scelte più idonee per la riqualificazione del territorio. Penso ad esempio al progetto di collegamento tra il Parco urbano delle Mura e il Parco naturale regionale dell’Antola attraverso l’Alta Via dei Monti Liguri e la rete di antiche Vie del Sale. Inoltre è ormai in via di approvazione un accordo ufficiale per mettere al reciproco servizio competenze e professionalità, per lavorare a una pianificazione sempre più partecipata, condivisa e concreta rapportandosi con le diverse realtà territoriali e associative».

Dopo i saluti di rito del vicesindaco e assessore comunale ai lavori pubblici Pietro Piciocchi, del vicepresidente e assessore all’entroterra e al Marketing Territoriale della Regione Liguria Alessandro Piana e dell’assessore comunale all’urbanistica, sviluppo economico e lavoro Mario Mascia, il convegno si è aperto con l’intervento di Giorgio Grassano, direttore della DIGEV del Comune di Genova, l’ufficio che si occupa della gestione del territorio dal punto di vista della messa in sicurezza idrogeologica.

Il direttore Grassano ha voluto raccontare l’approccio che l’Ente comunale ha cominciato a usare per progettare la riqualificazione dell’entroterra genovese, attraverso una visione di insieme basata sulla conoscenza capillare del territorio e sostenuta dalla collaborazione con le principali associazioni che, da decenni, si prendono cura dell’immenso patrimonio storico, culturale, paesaggistico, botanico, idrogeologico e sentieristico dell’entroterra.

Un ricchissimo patrimonio materiale e immateriale che il Comune di Genova vuole recuperare attraverso lo strumento dell’Osservatorio Vallate, un elenco georiferito di criticità idrogeologiche, punti sensibili e siti valorizzabili – inserito in un database in continuo aggiornamento – allo scopo di permettere un’analisi d’insieme della situazione del territorio, così da fornire gli strumenti necessari ad una programmazione organica degli interventi e una loro efficiente progettazione. Come le criticità – ad esempio frane, dissesti etc. – anche le valenze, cioè i siti o gli elementi valorizzabili, vengono censite per la pianificazione organica di investimenti che possano riportare all’utilizzo di aree o strutture danneggiate, impraticabili, abbandonate o semi-abbandonate.

Il progetto dell’Osservatorio Vallate, realizzato dalla DIGEV in collaborazione con l’ufficio Sistemi Informativi Territoriali del Comune di Genova, ha come fine il risanamento e la promozione dell’entroterra genovese, favorendone la frequentazione turistica e ludico-ricreativa con benefici per il tessuto economico e sociale del territorio, ma anche il ripopolamento. Proprio il contrasto all’abbandono dell’entroterra, tra gli obiettivi principali del progetto, diventa a sua volta uno strumento chiave per la riqualificazione, valorizzazione e rivitalizzazione delle aree sub-urbane genovesi.

«Per il recupero e la valorizzazione del nostro entroterra occorre coniugare l’interesse alla tutela dell’assetto idrogeologico con il recupero della fruibilità dei percorsi nelle vallate – commenta l’assessore comunale all’urbanistica, lavoro e sviluppo economico Mario Mascia – Il verde, per essere fruibile, dev’essere manutenuto e rivisitato e, da questo punto di vista, stiamo facendo un lavoro importante secondo le linee guida che ci siamo dati a livello paesaggistico. Linee guida che mirano a tutelare il patrimonio tradizionale delle nostre creuze e della particolare conformazione paesaggistica del nostro territorio, nella modalità con la quale i nostri avi lo hanno progettato e modificato per riuscire a mettere a reddito, nel rispetto del paesaggio, le risorse della terra e del verde».

«In questi anni le nostre vallate sono al centro di una profonda riscoperta che, per realizzarsi compiutamente, ha bisogno di essere inquadrata in un percorso coerente di programmazione e progettualità, in collaborazione con gli enti e le associazioni del territorio – aggiunge l’assessore comunale al commercio e artigianato Paola Bordilli – In continuità con il ciclo amministrativo precedente, assieme anche al consigliere delegato alle vallate Alessio Bevilacqua, attraverso lo scrupoloso monitoraggio del nostro entroterra, con la registrazione in un database di tutte le informazioni relative a ogni singolo sito, saremo in grado di restituire l’entroterra a genovesi e visitatori, confermandolo una formidabile attrazione e un fattore di sviluppo economico dei nostri borghi che sono custodi di un patrimonio storico, culturale e paesaggistico di inestimabile valore».

Da sottolineare l’importantissima collaborazione del Comune di Genova con gli uffici competenti di Regione Liguria – che garantiscono la possibilità di attingere a finanziamenti regionali e ministeriali destinati a progetti di valorizzazione dell’entroterra –, Università di Genova, imprese, altri Comuni del Genovesato e associazioni locali.

Strategica, in questo senso, l’attivazione lo scorso febbraio della convenzione quadro con le realtà associative genovesi operanti storicamente nella valorizzazione, fruizione e gestione della rete sentieristica ligure e delle attività sportive ad essa collegate. Una convenzione di cui la DIGEV è ente attuatore e responsabile della regia e del coordinamento di tutte le attività relative alla gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria della sentieristica. I soggetti coinvolti nella convenzione sono Club Alpino Italiano (CAI), Federazione Italiana Escursionismo (FIE), Federazione per la tutela e la valorizzazione dell’Acquedotto Storico della Val Bisagno, Consorzio Zena Trail Builders (ZTB), Righi Valbisagno Trail Crew, Liguria MTB.

Tra gli interventi che si sono susseguiti durante il convegno grande interesse ha riscosso quello curato da Silvia Pesce sui parchi geotecnici, ovvero aree di civica proprietà adatte alla realizzazione di parchi tecnologici, con allestimenti dedicati ad interventi mirati alla stabilizzazione dei versanti, il recupero di spazi, la regimazione delle acque e la riqualificazione di aree degradate recuperate come aree verdi aperte al pubblico.

Il convegno ha visto ovviamente anche altri focus su su temi di attualità quali riassetto e riordino idrogeologico; interventi di valorizzazione della rete escursionistica e del territorio comunale; il Tavolo di lavoro con Soprintendenza e Segretariato per la riqualificazione dell’Acquedotto Storico della Val Bisagno; la collaborazione con le associazioni per il recupero e la manutenzione della rete sentieristica.