E-cig summit di Londra: evidenze scientifiche e normative sulle sigarette elettroniche
A Londra presso il Royal College of Physicians si è tenuto l’annuale E-cig summit. Si è discusso di tutte le evidenze scientifiche e le normative relative alle sigarette elettroniche. Il convegno porta al Londra clinici, ricercatori e studiosi da tutto il mondo. L’E-cig summit è una piattaforma di confronto dove esplorare ed interpretare i dati disponibili al fine di delineare le strategie più efficaci per porre fine alle morti per fumo e alle malattie ad esso collegate.
Le sigarette elettroniche sono nate con l’obiettivo di fornire agli adulti fumatori un’alternativa alle tradizionali sigarette con combustione poiché il declino del tasso di fumatori tradizionali è piuttosto lento. Secondo quanto affermato da Tim Phillips, fondatore e consigliere delegato di E-cig Intelligence, “nel corso del prossimo anno il valore di mercato dei nuovi prodotti contenenti nicotina raggiungerà i 50 miliardi di dollari a livello globale e gli utilizzatori di tali prodotti arriveranno ad essere 100 milioni”.
Peter Hajek, professore di psicologia clinica e direttore dell’unità di ricerca sulla salute e gli stili di vita del Wolfson Institute of population health, della Queen Mary University di Londra, ha spiegato che “una comunicazione allarmistica riguardo le sigarette elettroniche, da parte di media e istituzioni scientifiche, rischia – paradossalmente – di far tornare alle sigarette tradizionali proprio coloro che avevano invece scelto di utilizzare l’e-cig. È dunque importante che i professionisti siano formati e informati adeguatamente”.
Maciej L. Goniewicz, professore di oncologia della divisione per la prevenzione del cancro e gli studi sulla popolazione del Roswell Park Comprehensive Cancer Center, ha rimarcato il fatto che l’utilizzo delle sigarette elettroniche è consigliato solo ed esclusivamente agli adulti già fumatori. “Se una persona non fuma, non ha alcuna ragione per avvicinarsi alle sigarette elettroniche” ha spiegato il professor Goniewicz.
Al vaglio degli enti regolatori è dovuta passare anche la quantità di nicotina che può essere presente nei liquidi delle e-cigs, fissata ad un massimo di 20 mg/ml dalla Tobacco product directive (Tpd), la direttiva europea sui prodotti del tabacco. Secondo il professor Martin Jarvis, docente emerito di psicologia al dipartimento delle scienze comportamentali e della salute dell’University College di Londra, le restrizioni sul contenuto di nicotina operate con la TPD “sono un grosso errore ed hanno come presupposto un atteggiamento giudicante nei confronti di coloro che fanno uso di prodotti contenenti nicotina. Questa norma infatti ha come assunto il fatto che spetti ai regolatori giudicare cosa è giusto o sbagliato per la salute pubblica in termini di disponibilità della nicotina, quando invece io credo non siano nella posizione di farlo”.