Cervicalgia e smartworking: attenzione alla postura
Qualcuno se ne avvaleva già prima, ma dall’inizio della pandemia c’è stato un vero e proprio boom per quanto riguarda lo smartworking, una modalità di lavoro che, oltre agli indiscussi pregi, ha anche qualche difetto; tra questi rientra il fatto di non potersi avvalere a casa propria di una postazione di lavoro idonea a mantenere per molte ore la postura corretta.
Non per nulla i casi di dolori muscolo-scheletrici all’altezza della cervicale, già molto diffusi tra chi lavorava in ufficio e non solo, sono aumentati proprio dall’inizio della pandemia, in concomitanza con il passaggio allo smartworking. Lunghe ore trascorse a guardare il monitor del pc o lo schermo dello smartphone, seduti in postazioni improvvisate, senza staccare neanche un attimo, hanno causato la comparsa di cervicalgia anche in chi non ne aveva mai sofferto prima.
Per trovare un sollievo immediato, ad esempio, è possibile ricorrere agli efficaci prodotti automedicali Dicloreum per postura sbagliata e cervicale che permettono di ridurre dolore e infiammazioni; la risoluzione definitiva del problema può essere però data solo dall’eliminazione delle cause scatenanti che, in questo caso, riguardano le posture errate che vengono mantenute durante il lavoro, ma anche quando si studia.
Cos’è la cervicalgia
Con il termine cervicalgia si fa riferimento a una patologia dolorosa a carico del tratto cervicale, ossia superiore, della colonna vertebrale, la quale può irradiarsi ad altre aree del corpo, raggiungendo le mani, la testa e persino le gambe.
Il dolore cervicale non è certo nato con la pandemia e lo smartworking, ma sedentarietà forzata e postazioni lavorative improvvisate ne hanno favorito la diffusione. In realtà, anche chi lavora in ufficio o chi va a scuola può andare incontro a problemi legati alla cervicale in quanto il problema nasce principalmente da tre fattori:
- mantenimento di posture errate
- scarso movimento
- attività ripetitive con gli arti superiori.
La cervicalgia è molto diffusa anche tra chi si trova a dover sollevare carichi pesanti, in quanto può verificarsi una compressione anomala delle vertebre cervicali con conseguente infiammazione.
Dire addio alla cervicalgia da smartworking o da ufficio
Dire addio per sempre ai dolori alla cervicale è possibile anche se si lavora in smartworking o in ufficio. I farmaci di automedicazione possono dare un sollievo momentaneo per aiutarci a combattere il dolore, ma sta a noi risolvere la situazione ed eliminare i problemi alla base del dolore.
Per prima cosa è fondamentale imparare a mantenere la corretta postura mentre si lavora; per ridurre le tensioni muscolari, è molto importante che la postazione di lavoro sia progettata in modo tale da permettere di lavorare mantenendo schiena, collo, spalle e testa in asse. Oltre a procurarsi una sedia ergonomica, bisognerebbe posizionare il monitor del computer a un’altezza tale da non dover piegare la testa per guardarlo, mentre la tastiera e il mouse dovrebbero poter essere utilizzati senza dover divaricare i gomiti o sollevare le spalle.
Per ridurre rigidità e tensioni è molto importante concedersi qualche momento di pausa ogni ora per camminare e fare qualche veloce esercizio di stretching per schiena e collo.
Nel caso in cui il problema non si risolvesse da solo in breve tempo, è importante contattare il proprio medico di fiducia e seguire i suoi consigli.