Salute

Se l’omocisteina si accumula nel sangue può causare danni al sistema nervoso, cardiovascolare e osseo

L’omocisteina è un aminoacido presente in minime quantità nel corpo umano. Viene prodotta dal metabolismo della metionina, un aminoacido essenziale assunto con l’alimentazione da carne, uova, latte. Negli individui in salute essa viene subito trasformata in altri prodotti attraverso l’azione delle vitamine B6 e B12 e dei folati (acido folico).

Quando si assumono quantità insufficienti di tali vitamine e di acido folico (in caso di carenza di vitamina B), l’omocisteina si accumula nel sangue e può causare danni al sistema nervoso, cardiovascolare e osseo. Per tenere sotto controllo i valori dell’omocisteina si esegue un esame volto a misurare la quantità presente nel sangue, l’omocisteinemia. L’esame dell’omocisteina è importante in quanto valori troppo alti di questo aminoacido (iperomocisteinemia) sono correlati ad un incremento del rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari anche gravi, così come l’insorgenza di altre condizioni come le malattie neurodegenerative e la fragilità ossea. Al contrario, avere l’omocisteina bassa non comporta sintomi o rischi particolari per la salute.

Diversi fattori possono modificare la quantità di omocisteina presente nel corpo: il fumo, l’alcol, il caffè e la sedentarietà;
l’età e il sesso, dato che i livelli di omocisteina sono più bassi nelle donne rispetto agli uomini, anche se nelle prime si verifica un aumento dopo la menopausa; malattie quali insufficienza renale e ipotiroidismo; assunzione di farmaci (contraccettivi orali, antiepilettici); fattori ereditari (omocistinuria).

L’omocisteina svolge un ruolo molto importante anche per alcuni disturbi correlati alla gravidanza e un suo eccesso viene considerato anche più pericoloso del colesterolo alto in gravidanza. Alti livelli di omocisteina nel corso della gravidanza sono stati rilevati nelle donne affette da preeclampsia, un distacco prematuro di placenta, che può essere mortale per il feto, oltre a poter causare malformazioni, ritardo della crescita e difetti del tubo neurale.

Visto che le vitamine del gruppo B devono essere introdotte con la dieta, bisogna assumere le giuste quantità di pesce, carne, frutta e verdura, oltre che uova e latticini al giorno, senza dimenticare che con la cottura le vitamine si denaturano ed è meglio assumere, quanto più possibile, cibi crudi o cotti a basse temperature per breve tempo preferendo, per esempio, la cottura al vapore.

L’acido folico è utile per abbassarne le concentrazioni plasmatiche e anche per evitare la spina bifida durante lo sviluppo del feto in gravidanza. Esso è di origine vegetale, lo si trova soprattutto negli ortaggi e nei frutti e nelle frattaglie. È utile associato a vitamina B12 (cobalamina) e B6 (piridossina), entrambe di origine animale, che aiutano ad abbassare ulteriormente i valori di omocisteina circolante e le si trova spesso negli integratori alimentari, utili nel trattamento dell’iperomocisteinemia.

L’integrazione va eseguita con attenzione e sempre come azione coadiuvante di un sano stile di vita, dato che è bene evitare episodi di eccessi, o di valori troppo elevati, come nel caso della vitamina B12 alta che può portare, tra i diversi disturbi, a diabete, insufficienza cardiaca o renale, disturbi epatici e obesità.