Ogni sigaretta riduce l’aspettativa di vita: lo studio dell’University College London
Un recente studio condotto dall’University College London (UCL) ha fornito dati allarmanti riguardo agli effetti del fumo sulla salute. Secondo la ricerca, ogni sigaretta fumata riduce in media l’aspettativa di vita di 20 minuti, un dato che pone l’accento sui rischi legati al tabagismo. Lo studio arriva in un momento di crescente attenzione pubblica sul tema del fumo, in particolare dopo la proposta di una nuova legge sulla stretta al tabagismo presentata dal governo britannico, finalizzata a rafforzare le restrizioni sul fumo, soprattutto tra i più giovani.
Gli scienziati dell’UCL, che hanno condotto la ricerca commissionata dal Ministero della Sanità britannico, hanno anche calcolato che il consumo di un intero pacchetto di sigarette potrebbe sottrarre fino a sette ore di vita. Questo dato sottolinea in modo netto come il fumo, anche in piccole dosi quotidiane, possa avere un impatto significativo sull’aspettativa di vita a lungo termine. Tuttavia, non mancano anche prospettive più positive per chi decide di smettere. Gli studiosi hanno infatti osservato che chi fuma una media di dieci sigarette al giorno e smette, potrebbe guadagnare giorni di vita. Questo aspetto evidenzia l’importanza di prendere decisioni consapevoli riguardo al fumo e suggerisce che il danno causato dal tabacco non è irreversibile.
Sarah Jackson, ricercatrice capo del gruppo di studio su alcol e tabacco all’UCL, ha dichiarato che il fumatore medio che non smette di fumare rischia di perdere circa un decennio di vita. Questa stima, che fa eco ai numerosi avvertimenti già lanciati dalla comunità scientifica, evidenzia come il fumo possa avere effetti devastanti sulla salute nel lungo periodo.
Il fumo è da anni indicato come una delle principali cause di morte evitabile nel mondo. In Gran Bretagna, ogni anno il tabagismo è responsabile di circa 80.000 morti premature e di circa un quarto di tutte le diagnosi di cancro. Nonostante alcuni fumatori possano vivere a lungo, gli effetti deleteri del fumo sono ampiamente documentati e conosciuti. La ricerca dell’UCL va a modificare una stima precedente, contenuta in uno studio pubblicato nel 2000 sul British Medical Journal, che indicava in 11 minuti di vita persi per ogni sigaretta fumata. La nuova ricerca evidenzia come l’impatto complessivo del fumo sulla durata della vita sia più grave di quanto inizialmente pensato.
Questo studio si inserisce in un contesto più ampio di interventi pubblici mirati a ridurre il numero di fumatori, in particolare tra le nuove generazioni. L’adozione di politiche anti-fumo da parte del governo britannico, che ha incluso misure come l’aumento delle tasse sul tabacco e l’introduzione di restrizioni sulle pubblicità e la vendita di sigarette, ha l’obiettivo di ridurre drasticamente il numero di fumatori e di proteggere la salute pubblica. Lo studio dell’UCL, che si concentra anche sui benefici derivanti dalla cessazione del fumo, è un ulteriore passo nel sottolineare l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ai rischi legati al tabagismo.
In sintesi, la ricerca dell’UCL conferma quanto già noto alla comunità medica: il fumo è dannoso per la salute e può ridurre significativamente l’aspettativa di vita. Tuttavia, esiste anche una via di uscita per chi decide di smettere, con guadagni tangibili in termini di salute e longevità. Il messaggio è chiaro: smettere di fumare è una delle scelte più importanti per migliorare la qualità e la durata della propria vita.