Dopo vent’anni di attesa, l’Italia compie un passo decisivo verso la sanità digitale con la nascita della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT). Il progetto, finanziato con 1,5 miliardi di euro nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), rappresenta un punto di svolta per il Servizio Sanitario Nazionale. La piattaforma, integrata con il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 e supportata da strumenti di intelligenza artificiale, mira a migliorare l’accessibilità alle cure e ridurre le disuguaglianze territoriali.
La PNT non è una soluzione immediata ai problemi della sanità italiana, ma segna un punto di partenza fondamentale. La trasformazione richiesta è anche culturale e coinvolge pazienti, operatori sanitari e istituzioni. La presentazione ufficiale della piattaforma è avvenuta nei giorni scorsi a cura di Agenas, l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali. Il portale è già attivo, e le Regioni e le Province Autonome hanno avviato la fase di popolamento dei dati. L’obiettivo è garantire assistenza a 300 mila pazienti entro dicembre 2025, con un’espansione progressiva fino a 790 mila utenti.
La PNT offrirà una serie di servizi innovativi per rendere più efficiente il sistema sanitario. I pazienti potranno inserire autonomamente informazioni sanitarie nel sistema, contribuendo alla raccolta e organizzazione dei dati clinici. La piattaforma consentirà di monitorare l’efficacia dei servizi erogati, ottimizzare la gestione economica e implementare strategie di sviluppo basate su dati reali. Sarà inoltre istituita una whitelist per le soluzioni di telemedicina integrate nel sistema, aggiornate e gestite dal Ministero della Salute.
Secondo Mauro Moruzzi, esperto di sanità digitale e membro del Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio, l’impatto della telemedicina sarà significativo. La riduzione delle liste d’attesa, l’ottimizzazione delle risorse e l’accesso ai dati clinici aggiornati miglioreranno la qualità delle cure.
Lombardia e Puglia hanno svolto un ruolo chiave nell’implementazione dei servizi minimi di telemedicina, gestendo due gare per infrastrutture e attrezzature regionali. Le Regioni che non hanno aderito ai bandi lombardi hanno sviluppato autonomamente i propri servizi di telemedicina.
La PNT si compone di un’Infrastruttura Nazionale di Telemedicina (INT) e 21 Infrastrutture Regionali (IRT), garantendo l’interoperabilità tra le diverse aree del Paese. Gli standard internazionali adottati faciliteranno l’integrazione con iniziative europee, contribuendo alla creazione dello Spazio Europeo dei Dati Sanitari (EE Health Data Space), che entro il 2030 permetterà a tutti i cittadini dell’UE di accedere ai propri fascicoli sanitari elettronici.
Il progetto della PNT è stato affidato tramite partenariato pubblico-privato alla società PNT Italia Srl, costituita da Engineering Ingegneria Informatica Spa (60%) e Almaviva Spa (40%), per una durata di dieci anni. Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente dato il via libera al decreto ministeriale che disciplina i trattamenti dei dati personali nell’ambito della piattaforma.
I prossimi passi prevedono il parere dell’Agenzia per la cybersicurezza e il confronto con la Conferenza Stato-Regioni per l’approvazione definitiva. L’avvio ufficiale della PNT segna dunque una nuova era per la sanità digitale in Italia, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del sistema e garantire un’assistenza sanitaria più equa e accessibile.
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