Curare l’acne è possibile. La terapia varia in base alla sua gravità. L’obiettivo è guarire le lesioni presenti ad evitare che se ne generino altre. Con un trattamento farmacologico si punta a limitare i fattori che concorrono alla comparsa dell’acne come l’eccessiva produzione di sebo, l’accumulo anomalo di cellule all’interno del follicolo, la presenza dei batteri e l’infiammazione. Di norma l’acne tende a venire meno attorno ai 20-30 anni. Importante è il ruolo del medico che può consigliare sia farmaci da banco, sia medicinali che richiedono la ricetta medica. Essi possono usati localmente via topica (gel, creme,lozioni da applicare sulla pelle) o assunti per bocca via generale, sistemica.
In caso di acne lieve il medico raccomanda di usare prodotti per via locale topici, con o senza obbligo di ricetta. I più comuni sono: acido salicilico e perossido di benzoile. I farmaci topici possono essere efficaci se usati con costanza. Per vedere dei risultati servono almeno 6 settimane. Tuttavia alcuni prodotti possono provocare effetti indesiderati come bruciore, irritazione e rossore della pelle che tendono ad attenuarsi e scomparire in breve tempo.
Per l’acne grave il medico consiglia una combinazione di compresse antibiotiche e trattamenti locali. Se non fossero sufficienti si utilizza la somministrazione di isotretinoina. I farmaci topici prescritti dal medico sono disponibili sotto forma di creme, lozioni, soluzioni, gel e tamponi; i più comuni sono: retinoidi, farmaci derivati dalla vitamina A, comprendono tretinoina, isotretinoina e adapalene. Agiscono rimuovendo il “tappo“ cheratinico che ostruisce il follicolo favorendo così l’azione di altri farmaci per via locale come gli antibiotici che possono penetrare in modo più semplice nel canale pilifero. L’azione dei retinoidi può essere associata a sostanze esfolianti che hanno la funzione di rimuovere le cellule morte dalla superficie della pelle. L’uso di questi farmaci può aiutare a prevenire la formazione dei comedoni (punti bianchi e punti neri)
antibiotici, aiutano a eliminare o rallentare la moltiplicazione (proliferazione) dei batteri e a ridurre l’infiammazione. La terapia dura 6-8 settimane. Poi va interrotta per evitare il rischio che si selezionino dei batteri resistenti agli antibiotici
acido azelaico, oltre ad avere una funzione antibatterica, agisce sul processo di formazione dei comedoni (comedogenesi) e sulla secrezione di sebo (azione antiseborroica). L’acido azelaico può essere un’alternativa terapeutica nei soggetti atopici, nei quali i retinoidi per via locale e il perossido di benzoile non sono indicati. Gli effetti indesiderati dei farmaci topici su ricetta sono rari, in alcuni casi possono provocare irritazione, arrossamento, bruciore, desquamazione della pelle, alterazioni del colore.
Tra i farmaci da prendere per bocca (via orale) vi sono gli antibiotici che, di solito, sono prescritti dal medico in combinazione con le cure per via locale. Gli antibiotici maggiormente utilizzati sono: tetraciclina, clindamicina, doxiciclina, minociclina ed eritromicina. Per diminuire il rischio di resistenza batterica diretta o di cross-resistenza (sviluppo di resistenza da parte di un batterio anche nei confronti di un antibiotico diverso da quello somministrato), la terapia antibiotica non deve durare più di 6-8 settimane. Gli antibiotici possono provocare effetti collaterali come vertigini, fastidio alla stomaco, variazioni del colore della pelle, maggiore sensibilità ai raggi ultravioletti. Le tetracicline non sono prescritte in caso di gravidanza e allattamento poiché possono causare danni alle ossa e ai denti del feto e del bambino. Poiché questa classe di antibiotici può diminuire l’effetto della pillola contraccettiva, si consiglia di adottare un metodo anticoncezionale alternativo.
Nei casi di acne molto grave, con formazioni nodulo-cistiche, e in presenza di una grave infiammazione che non migliora dopo l’uso di altri farmaci, il dermatologo può prescrivere un retinoide di sintesi chiamato isotretinoina; si tratta di un farmaco molto efficace, in particolare per: aiutare a prevenire l’ostruzione dei follicoli; contribuire a normalizzare la produzione di sebo, da parte delle ghiandole sebacee; ridurre l’infiammazione; diminuire la proliferazione batterica.
In genere, dopo 15-20 settimane di terapia, l’acne scompare totalmente o quasi. In caso di recidiva è possibile ripetere un ulteriore ciclo di cura. L’isotretinoina può avere diversi effetti indesiderati; i più frequenti sono: sangue nelle urine; secchezza cutanea, può provocare sanguinamento del naso (epistassi); dermatite atopica e assottigliamento del capello; alterazione dei livelli di zucchero nel sangue; infiammazione delle palpebre (blefarite); congiuntivite. Altri effetti indesiderati (effetti collaterali) più rari sono: malattie renali; infiammazione del fegato (epatite); infiammazione del pancreas (pancreatite). A causa del rischio che possano verificarsi tali effetti collaterali è necessario effettuare delle analisi del sangue prima e durante la terapia. L’aspetto più critico legato alla somministrazione dell’isotretinoina è la possibilità che possa causare anomalie e malformazioni nel corso dello sviluppo embrionale (teratogenicità). Bisogna ricorrere a valide misure di contraccezione un mese prima dell’inizio del trattamento, durante l’intero ciclo di terapia e per un mese dopo l’interruzione dell’assunzione del farmaco. Nel caso in cui si voglia pianificare una gravidanza è bene consultare il medico per esser certi che non vi siano rischi. L’isotretinoina non deve essere presa durante l’allattamento al seno.
Vi sono state segnalazioni di persone che hanno sviluppato disturbi depressivi, in particolare cambiamenti di umore, durante la terapia. Non esistono prove certe che l’isotretinoina ne sia stata la causa ma, per precauzione, è bene consultare il medico nel caso si manifestino ansia, sentimenti di tristezza, aggressività, difficoltà di concentrazione o assenza di interesse per attività solitamente apprezzate.
Nei casi di acne femminile determinata da un eccesso di ormoni androgeni, in particolare se compare una riacutizzazione dell’acne in determinati periodi del ciclo mestruale o se è legata alla sindrome dell’ovaio policistico, una valida terapia è la cura ormonale a base di antiandrogeni o contraccettivi orali. La cura farmacologica, che deve essere prescritta dal medico specialista a seguito di una accurata visita, comprende: contraccettivi orali; farmaci antiandrogeni; corticosteroidi
Esistono anche cure che non prevedono l’uso di farmaci come: peeling chimico, lo strato più superficiale della pelle (strato corneo) viene rimosso attraverso l’applicazione di sostanze ad azione esfoliante; estrattore di comedoni, un piccolo strumento a forma di penna che può essere usato per rimuoverei punti bianchi e i punti neri; peeling meccanico, consiste nella rimozione dello strato corneo superficiale della pelle attraverso l’uso di presidi o apparecchiature mediche che esercitano un’azione di sfregamento; uso terapeutico della luce, luce pulsata e terapia fotodinamica possono essere utilizzati come supporto nella cura dell’acne in determinati casi. Tali trattamenti non sono sempre raccomandati poiché potrebbero non determinare risultati positivi. Sono cure alternative da effettuarsi sotto controllo medico.
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