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Inaugurata la nuova Maternità dell’Irccs Policlinico Sant’Orsola, la “Culla di Bologna”

Un nuovo “blocco parto” con vasche, liane e parquet laminato, sale d’attesa accoglienti e confortevoli, corridoi pitturati da una mano d’artista. E poi reparti e laboratori di ultima generazionesale chirurgiche all’avanguardia e nuovi incubatori dotati di sistema ottico e software di intelligenza artificiale per migliorare ulteriormente le probabilità di successo della procreazione medicalmente assistita.

È la nuova Maternità dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola, la “Culla di Bologna”: quasi 9mila metri quadrati di spazi dedicati alla cura della donna e del bambino situati all’interno del nuovo Padiglione 4N, destinati a ospitare le attività dedicate alle emergenze e ai servizi ad alta intensità di cura delle unità operative di Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale, Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione umana, Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale e Chirurgia Senologica. Coniugando qualità e innovazione tecnologica con i principi di umanizzazione e accoglienza, per garantire standard di cura elevatissimi in un ambiente il più possibile caldo, rassicurante e confortevole.

L’intervento, che si inserisce nell’ambito di una più ampia riorganizzazione dell’Ospedale della Donna e del Bambino di Bologna, è finanziato dalla Regione con più di 45 milioni di euro e, oltre alla nuova Maternità, prevede (entro il 2026) il completamento della ristrutturazione delle vecchie ali del Padiglione 4 e del blocco operatorio e della terapia intensiva pediatrica del Padiglioni 13, dove è in corso anche l’allestimento di due camere bianche per la produzione di CAR-T accademiche (per un totale di 1,6 milioni di euro, con conclusione prevista per la primavera del 2025). A completare il progetto, una nuova risonanza magnetica di ultima generazione al Padiglione 16, destinata principalmente ai pazienti neonatali e pediatrici (2 milioni di euro).

La nuova Maternità è stata inaugurataal taglio del nastro il presidente della Regione, Michele de Pascale, l’assessore alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, il direttore generale dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola, Chiara Gibertoni, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e la prorettrice vicaria dell’Università di Bologna, Simona Tondelli.

La nuova Maternità dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola di Bologna

Otto sale parto moderne, due delle quali attrezzate per il parto in acqua, sufficientemente ampie da permettere l’ingresso dei partnerQuattro sale operatorie di ultima generazione destinate alla Ginecologia e alla Senologia, più altre due per le emergenze ostetriche. L’unificazione dei reparti di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (i cui ambienti sono stati anche impreziositi dall’umanizzazione pittorica di Sally Galotti, ideata e finanziata dall’associazione Cucciolo).

Sono solo alcune delle caratteristiche della “Culla di Bologna”, un nuovo Polo Materno-infantile che unisce il meglio della tecnologia disponibile ad una marcata attenzione ai principi di umanizzazione e accoglienza. La struttura comprende anche nuovi spazi, laboratori e tecnologie per il Centro di Infertilità e Procreazione Medicalmente Assistita, un Pronto soccorso ostetrico e ginecologico completamente rinnovato e sale d’attesa particolarmente accoglienti e umanizzate (in allegato tutti i numeri e i dettagli del nuovo Padiglione).

“Siamo orgogliosi di aver contributo, come Regione, alla realizzazione della ‘Culla di Bologna’ che da oggi apre per tutte e tutti i cittadini dell’Emilia-Romagna- commenta il presidente Michele de Pascale-. Questa è la sanità pubblica che vogliamo e difendiamo: spazi e strutture all’avanguardia dove donne, famiglie e bambini possono sentirsi accolti e curati nel modo migliore. Una struttura inclusiva, pensata e realizzata per unire standard di cura e assistenza elevatissimi, nuovi spazi e laboratori dotati delle più moderne tecnologie, ad ambienti belli e confortevoli. Un investimento reso possibile grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti e dei professionisti che lavorano e lavoreranno qui, che sono i veri custodi della nostra salute”.

“Il nuovo Polo Maternità è un esempio di un modello sanitario sempre più integrato e orientato alla persona- afferma l’assessore Massimo Fabi-. Un approccio che coniuga l’uso di tecnologie avanzate e cure innovative con un’attenzione profonda agli aspetti umani e psicologici, offrendo assistenza non solo al paziente, ma anche alla sua famiglia. Investire in una sanità pubblica orientata al futuro e in strutture così all’avanguardia significa anche creare spazi capaci di favorire, oltre alle cure specialistiche, un’assistenza sempre più a misura di paziente, in grado di rispondere in modo efficace ai bisogni complessi delle persone”.

“Non possiamo che essere estremamente soddisfatti di questo traguardo. Perché si tratta di un progetto ambizioso e complesso, che ha attraversato prima gli anni della pandemia poi la crisi energetica e delle materie prime- aggiunge Chiara Gibertoni, direttore generale dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola-. Ma soprattutto perché il nuovo padiglione è la dimostrazione plastica di come eroghiamo prestazioni di qualità attraverso tecnologie all’avanguardia e di come affrontiamo insieme a tutte le donne un tratto delle loro vite che lascerà un segno indelebile, che sia una grande gioia come la nascita di una nuova vita o una esperienza di malattia e di sofferenza”.

“Siamo particolarmente orgogliosi – sottolinea anche Giovanni Molari, rettore dell’Università di Bologna – di portare il contributo dell’Università, anche sotto il profilo assistenziale, alle attività del Policlinico in un’area così delicata e importante per la comunità. Le Unità operative della nuova Maternità sono tutte a direzione Universitaria e tutte caratterizzate da elevatissimi standard di qualità anche nella ricerca e nella formazione, a testimonianza di scuole con una grande tradizione. Grazie alla continua collaborazione con il Policlinico, i nuovi investimenti consentiranno di migliorare ancora i risultati di questi professionisti e di perseguire al meglio gli obiettivi dell’Università e del Servizio sanitario a vantaggio dei cittadini di Bologna e di tutto il Paese”.