Marisca anale: rimozione mediante un piccolo intervento chirurgico

Una piccola piega cutanea che può dare fastidio ed è accompagnata spesso dal prurito. Si tratta della marisca anale, una lesione cutanea della regione anale piuttosto frequente. Generalmente la lesione è benigna ma può essere dolorosa o provocare prurito. La marisca anale è un piccolo nodulo o piega di cute che, formandosi in zona perianale, può risultare molto fastidiosa. Il rimedio più efficace è la sua rimozione mediante un piccolo intervento chirurgico.

La marisca all’ano è una plica cutanea, del tessuto cutaneo in eccesso, che si sviluppa sul bordo anale. Può avere un’origine emorroidaria o formarsi in seguito ad infiammazioni ripetute o a trombosi delle vene del margine anale.

I pazienti tendono a confondere la marisca anale con il prolasso o con una ragade. La ragade anale in realtà è una piccola ferita dell’ano a forma di goccia, generalmente localizzata sulla linea mediana posteriore. Le ragadi però spesso causano all’interno del canale anale la comparsa di una papilla ipertrofica, mentre all’esterno la formazione proprio di una marisca anale. Queste marische anali sono le cosiddette “marische sentinella”, che possono essere fistolizzate o non.

La formazione di una o più marische anali non richiede in genere alcuna terapia medica. Il più delle volte infatti non fa male ed è solo un problema estetico. Deve essere invece asportata se varia di forma e dimensioni, se risulta infiammata di frequente o quando renda difficoltosa l’igiene della regione anale.

Il cancro dell’ano è una patologia che rappresenta soltanto l’1% di tutti i tumori maligni del tubo digerente e circa il 3% dei cancri del grosso intestino. Può svilupparsi, anche se raramente, su lesioni anali benigne molto comuni come ad esempio una marisca anale a lungo trascurata. Non per questo, però, una marisca anale è da considerarsi uno stato pre neoplastico o una lesione predisponente al cancro anale.

Attraverso una procedura chirurgica di tipo ambulatoriale la lesione viene recisa alla base. L’intervento, effettuato in anestesia locale nel caso abbinata a sedazione, in genere non è difficoltoso. La ferita chirurgica può venire suturata o rimanere aperta (per consentire il deflusso delle secrezioni) e guarisce in breve tempo. I tempi di guarigione possono andare da pochi giorni ad alcune settimane, in base alla lesione e dell’operazione eseguita.

A seguito di un intervento di rimozione di una marisca anale la dimissione del paziente può avvenire entro breve tempo, se non sopraggiungono complicanze. Il dolore post operatorio è in genere lieve e la persona operata può tornare a bere e mangiare dopo qualche ora. Nel primo periodo dopo l’intervento è necessario che il paziente stia a riposo e non intraprenda lunghi viaggi. Entro pochi giorni, la persona può riprendere le sue normali attività, incluso il lavoro, e tornare a guidare. Al momento delle dimissioni viene prescritta la terapia opportuna da osservare nei giorni seguenti, che può comprendere un rigido regime igienico, la sostituzione frequente delle medicazioni e l’uso di una pomata.

Il paziente deve contattare il medico se, nei giorni successivi all’intervento, nota uno dei seguenti problemi. Quelli relativamente più frequenti sono: dolore in aumento, rossore, gonfiore o perdite; difficoltà nella minzione (svuotamento della vescica); febbre oltre i 38 °C o con brividi; nausea o vomito; ferita sanguinante in modo eccessivo. Si verifica di rado e soprattutto nei primi giorni; se abbondante, può richiedere un nuovo intervento chirurgico per effettuare l’emostasi, l’arresto dell’emorragia; dermatite di reazione perianale e prurito attorno all’area interessata. Tra le complicanze più rare ci sono: stenosi dell’ano (restringimento dell’orifizio anale dovuto alla cicatrice, che può provocare l’emissione di feci sottili e dolori alla defecazione); formazione di ragadi anali o fistole perianali post operatorie; stimolo ad evacuare frequente e difficoltà a trattenere gas o feci liquide (in genere si risolve in alcune settimane).