Dal 15 novembre 2024 sarà disponibile sulle piattaforme digitali di streaming “BLATTE”, il nuovo album di VIVO dal quale è estratto il singolo in rotazione radiofonica “LA BLATTA”.
“LA BLATTA” è un brano elettronico che si distingue per un ritmo incalzante, caratterizzato da una linea di basso in sedicesimi che crea un’atmosfera inquieta e dinamica, simile ai movimenti frenetici delle blatte. Il ritornello è coinvolgente e ballabile, supportato da una cassa dritta che invita a muoversi.
Il testo, allegorico, utilizza la figura della blatta come simbolo di resilienza e di voce per gli emarginati e gli esclusi. Questa scelta conferisce al brano una dimensione socio-politica, riflettendo le esperienze di chi vive ai margini della società. In questo modo, “La Blatta” non è solo un pezzo da ballare, ma anche un richiamo all’attenzione verso le ingiustizie sociali.
Commenta l’artista proposito del brano: “La Blatta sono io, un’anima rinchiusa per anni in un garage interrato, immerso nel lavoro sui miei brani, sulle mie emozioni, su me stesso. Le mie scelte di vita, decisamente fuori dal comune, mi hanno spesso esposto al giudizio altrui, guardato con disprezzo come si guarda un vagabondo, un randagio, una figlia della strada, una blatta. Da giovane, questa realtà mi feriva, ma oggi la trasformo in un distintivo d’onore: indosso questo marchio con orgoglio e grido al mondo intero ‘me ne fotto!’. Non abbasso mai la testa di fronte a chi, per nascita, fortuna o semplice spirito di adattamento, occupa un ruolo solo apparentemente ‘più alto’ nella società; anzi, sfido con una certa arroganza chi vive perfettamente allineato, chi resta sui binari e non ha il coraggio di avventurarsi in nuove strade. Credo fermamente che la vita non sia una corsa verso il successo, ma un viaggio ricco di esperienze.
La Blatta si schiera con gli ultimi, con tutti coloro che la società etichetta come deboli, ma che in realtà possiedono un coraggio straordinario: quello di essere dissidenti in un mondo che cerca di omologarci. Ecco perché La Blatta è un’allegoria della lotta di classe, un inno alla caduta del potere.”
“Blatte” è un album introspettivo che esplora le profondità della coscienza attraverso tracce oniriche, dove sogno e realtà si confondono. I testi, scarni ma incisivi, rivelano una lotta interiore e un senso di vulnerabilità, come in “Nudo”. Anche brani come “La Blatta”, un inno agli emarginati, mantengono un’introspezione profonda, esprimendo orgoglio e ribellione.
“Pasquale Vive A Napoli” unisce amore e ricordi, mentre l’album, con sonorità elettroniche e influenze jazz e mediterranee, crea un’atmosfera dark e avvolgente. Non cerca consensi, ma intende disturbare e stimolare riflessioni scomode, affrontando temi di amore, odio e fragilità umana, in un contesto di speranza e disillusione.
L’album è intriso di sonorità elettroniche che pescano nei bassifondi dell’anima, una profondità dark e introspettiva che avvolge l’ascoltatore, trascinandolo sempre più giù, fino agli abissi della propria coscienza. I drop esplodono come schiaffi, i ritornelli sono grida rauche e liberatorie, capaci di scuotere (il contrasto tra l’intro e il ritornello di Smalto è emblematico). Il sassofono, suonato come se fosse un tamburo, con ritmo quasi convulso, mischia il rap con la tradizione balcanica, regalando momenti di tensione e rilascio. L’influenza jazz si mescola a trame mediterranee, accennate con delicatezza: una napoletanità che resta nascosta, mai sfacciata, suggerita da scale musicali o campioni, come un profumo nell’aria.
“Blatte” non è un disco fatto per compiacere o intrattenere. Non cerca consensi, non chiede applausi. È un lavoro che intende disturbare, scuotere, costringere a confrontarsi con quelle riflessioni scomode che spesso preferiamo evitare. È un disco crudo, a tratti violento, che svela fragilità profonde. Parla di amore e odio, di tensioni psicologiche, racconta la società senza mai descriverla apertamente, preferendo disegnare i contorni delle emozioni che si vivono come figli del nostro tempo, sospesi tra speranza e disillusione, tra la rabbia e la ricerca di un senso più alto.
Biografia
Valerio Vitolo, in arte VIVO, nasce a Salerno nel 1989. Già in adolescenza segue la via del producer, approcciandosi ai software di composizione musicale. Molto incline alla scrittura ed appassionato di libri e poesie, butta giù i primi acerbi prototipi di canzoni. Intorno ai vent’anni, diplomato al liceo artistico, scopre il sassofono, strumento che lo accompagnerà per tutta la vita. Si trasferisce a Napoli ed intraprende un percorso di studi classici al conservatorio. Deluso dai rigori degli ambienti accademici, abbandona gli studi per viaggiare e suonare per le strade di tutta Italia come busker. Durante i suoi viaggi prende nota di ogni emozione, riflessione e suggestione. Intorno ai trenta ritorna a vivere in provincia. La sua ricerca è finalizzata a raccogliere le sue esperienze da autore, produttore e strumentista, in un unico progetto. Nasce VIVO VIVO è un cantautore che si accompagna con strumenti elettronici, sintetizzatori e controller. Canta le sue canzoni su beat suonati live ed arricchiti da assoli di sassofono. Tra le sue influenze c’è la scuola cantautorale italiana. Attinge dalla tradizione e se ne discosta completamente, favorendo la sperimentazione. La musica etnica (in particolare quella araba), L’indie rock, il post punk, la techno, l’industrial, il free jazz e molto altro, sono i colori sulla tavolozza di VIVO. Ha all’ attivo quattro singoli ed il videoclip del brano “Pasquale Vive A Napoli”. Hanno partecipato alla registrazione dei brani, Mario Sernicola al basso, e Giovanni La Ferrara alle chitarre. Nel 2024 si aggiunge Pasquale Di Lascio alla batteria. Con la band al completo, si posiziona secondo classificato all’edizione 2024 del contest “Il Cilento”, al quale hanno preso parte 15 finalisti su circa 60 candidati, provenienti da tutta Italia. L’evento è stato trasmesso in diretta su Stile TV
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