La modalità in cui le esperienze passano dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine non sono le stesse nelle femmine e nei maschi. I ricercatori dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Cnr e del Telethon Institute of Genetics and Medicine (Tigem) di Fondazione Telethon hanno scoperto che vengono attivati circuiti diversi. E hanno individuato un nuovo meccanismo della memoria da cui dipende la “capacità” di archiviare i ricordi nel tempo. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications. Ed è stato condotto sui topi.
Negli esperimenti, topi maschi e femmine sono stati esposti a 6 oggetti, numero massimo che sappiamo essere in grado di memorizzare nel breve termine. È stato così osservato che il giorno successivo i maschi li ricordavano tutti, mentre le femmine ne ricordavano 4. Gli studiosi si sono allora chiesti perché le femmine pongano un limite in questo trasferimento di informazioni e quali siano i meccanismi che si attivano nel cervello per determinarlo.
Lo studio rivela che la capacità di riportare le esperienze spontanee dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine dipende dal nucleo del talamo che si trova sotto la corteccia cerebrale e che regola l’attivazione dell ippocampo, la regione corticale deputata alla formazione delle memorie a lungo termine. Semplificando, più si attiva il nucleo del talamo e meno lavora l’ippocampo.
I ricercatori hanno condotto una prova del nove sul meccanismo individuato, grazie a sofisticate tecniche di manipolazione cerebrale. Giulia Torromino e Vittorio Loffredo del Cnr-Ibbc, primi autori del lavoro, hanno utilizzato le opsine per attivare specifiche popolazioni di neuroni. Le femmine non ricordano meno dei maschi, ma lo fanno in modo differente. Se tra i due sessi ci fossero differenze strutturali non sarebbe possibile annullarle mediante una semplice stimolazione delle medesime aree.
Lo staff ha scoperto che le differenze di sesso biologico dipendono dalla situazione e dal contesto. L’incidental learning fa emergere differenze di strategie mentali. La ricerca, a cui hanno partecipato ricercatori di molti altri centri nazionali e internazionali, è stata finanziata dall’Alzheimer’s Association perché le differenze di sesso legate all’aspetto biolgico non sono state molto indagate e potrebbero avere ricadute importanti sulla comprensione dei processi cognitivi e degli effetti dei farmaci per la memoria in maschi e femmine.
Dal 22 novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica “PIAZZALE MICHELANGELO”, il nuovo singolo di Ascanio…
Quando ci esponiamo al sole, il nostro corpo reagisce in vari modi, ma il più…
Nella fase in cui si invecchia ci sono due date fondamentali, la prima a 44…
In Friuli VG, la disponibilità turistiche degli “affitti brevi” sono circa 9.000 con una crescita…
Brutte notizie per milioni di automobilisti italiani. Sono in vista aumenti delle multe stradali fino…
Da venerdì 22 novembre 2024 sarà in rotazione radiofonica “POSACENERE”, il nuovo singolo di MERON,…