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L’acne: qual’è la migliore terapia da seguire

Non c’è da sottovalutare affatto l’acne. Infatti si tratta di una patologia cronica infiammatoria della cute che coinvolge il follicolo pilifero e le ghiandole sebacee. Alla sua base ci sono l’aumentata produzione di sebo, l’ostruzione dello sbocco ghiandolare e la proliferazione di batteri, che porta alla produzione di mediatori dell’infiammazione. L’accumulo di sebo e cellule cutanee nel follicolo determina un’ostruzione che impedisce al secreto oleoso di defluire all’esterno e crea un terreno favorevole alla crescita batterica. Si formano così comedoni (punti bianchi e punti neri), papule arrossate e pustole (brufoli). Quando il processo si estende in profondità, nei pazienti con acne moderata o grave, si presentano in aggiunta noduli e cisti infiammate che possono lasciare cicatrici permanenti sulla pelle.

L’acne si può manifestare su spalle, viso, schiena, collo, avambracci. Si osserva soprattutto in adolescenti e giovani adulti, ma può insorgere anche in età adulta. Nella maggioranza dei casi esordisce alla pubertà ed ha un picco di incidenza a 12-14 anni nelle donne e 13-18 anni nei maschi. Ne soffre all’incirca il 75-90% degli adolescenti.

Esistono diversi tipi di acne, alcuni dei quali causati da squilibri ormonali, altri da motivi lavorativi, da cosmetici o da farmaci. È consigliato farsi visitare dal dermatologo per avere un corretto inquadramento ed iniziare la terapia più adeguata. Non servono esami, ma lo specialista può decidere, in base alla gravità dell’acne, all’eccessiva peluria o ad altri criteri, di prescrivere le analisi necessarie. Molti pazienti usano prodotti fai da te per lungo tempo prima di rivolgersi al medico, ma l’uso di cosmetici troppo grassi può predisporre al disturbo, perché questi prodotti favoriscono l’accumulo di sebo e l’ostruzione del follicolo pilifero. Lavare con insistenza la cute o usare detergenti aggressivi può peggiorare la situazione. Bisogna stare lontani da tutto ciò che può irritare la pelle. Per stabilire la cura corretta ed efficace bisogna capire da dove nasce il problema nel singolo paziente.

Nella forma più comune di acne, la scelta della terapia si basa sulla fase di malattia. Se si tratta di una forma lieve (di tipo comedonico) o una forma moderata (tipo papulo-pustoloso) o ancora se è una forma grave (tipo nodulare). Le più recenti linee guida internazionali suggeriscono di usare retinoidi o combinazioni fisse di retinoidi e benzoilperossido, o acido azelaico o acido salicilico per uso topico. Nelle forme moderate-gravi si possono preferire antibiotici per via orale o retinoidi o terapia ormonale (estro-progestinici) per via orale. Oltre alla terapia farmacologica, il dermatologo può anche consigliare dei prodotti di detersione e idratazione più adatti al tipo di acne e al tipo di pelle.

Redazione

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