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Agricoltura lombarda: progressi nella riduzione delle emissioni. Il commento di Confai

“È fondamentale sostenere gli sforzi delle imprese agromeccaniche e agricole che investono nell’agricoltura verde, promuovendo pratiche colturali e applicazioni tecnologiche che sappiano coniugare la tutela degli ecosistemi con il mantenimento di elevati livelli di produttività”: con queste parole Leonardo Bolis, presidente di Confai, Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec, ha commentato le recenti dichiarazioni dell’assessore lombardo all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, che  in un intervento pubblico aveva sottolineato i consistenti progressi realizzati dall’agricoltura lombarda negli ultimi vent’anni in termini di riduzione delle emissioni atmosferiche.

“Il rapporto tra agricoltura e ambiente ha avuto un ruolo centrale nella nostra ultima assemblea generale – sottolinea il segretario provinciale di Confai Bergamo, Enzo Cattaneo – in linea con il dibattito in corso in gran parte dei paesi europei intorno alla necessità di conciliare adeguatamente gli obiettivi economici del settore e le direttrici comunitarie sui temi ecologici. In questo senso, riteniamo che le politiche promosse dalla Regione Lombardia puntino a favorire un giusto equilibrio tra finalità che, del resto, non sono affatto contrapposte, vista la tradizionale vocazione del mondo agricolo verso la valorizzazione dell’ambiente e delle risorse naturali”.

Tra gli aspetti che la Regione segnala come essenziali per dare impulso ad un’agricoltura altamente sostenibile rientra la questione della produzione di energia in ambito rurale. “Le valutazioni effettuate recentemente dall’assessore Beduschi sono condivisibili – osserva Sandro Cappellini, consulente organizzativo e responsabile delle relazioni istituzionali di Confai Lombardia -. Tra queste è doveroso menzionare l’invito ad investire in operazioni di messa in valore della materia organica prodotta dagli allevamenti, considerando la progressiva caduta dei costi marginali di produzione dell’energia verde che si osserva, seppur con alcune rilevanti parentesi, da almeno dieci anni a questa parte. Nondimeno, come abbiamo già ricordato in più occasioni, saranno indispensabili un forte appoggio istituzionale e lo stanziamento di  ingenti risorse pubbliche, se si vorrà dare un forte segnale di progresso verso la riduzione della dipendenza globale dai combustibili fossili”.

Redazione

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