In piazza per un rapido esame, un semplice pungidito gratuito, utile a capire se si ha o meno l’epatite C, un’infezione del fegato pericolosa perché si presenta senza sintomi ma col tempo, se non curata, può diventare cronica ed essere la causa di patologie più gravi, come la cirrosi o il cancro al fegato, malattie reumatologiche e del sangue come il linfoma, cardiovascolari o il diabete mellito. La Regione Toscana assieme alle Asl e alla associazioni di volontariato ha deciso di organizzare un open day per sabato 16 dicembre, con i test effettuati nelle principali piazze dei capoluoghi di provincia ma anche nei centri delle Asl. L’elenco completo è disponibile sul sito della Regione Toscana. L’appello è rivolto ai cittadini tra 34 e 54 anni: 920 mila persone in tutto, target di popolazione individuato dal Ministero della salute e a cui è rivolto la campagna di screening avviata a settembre e tuttora in corso. Al momento sono stati più di 21 mila i toscani che si sono fatti avanti ed hanno risposto alla chiamata attiva.
“I numeri stanno crescendo ma con questo open day – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – vogliamo portare la campagna ancora più vicino alle persone, con l’obiettivo di renderle più informate e consapevoli. Vogliamo raggiungere il maggior numero di cittadini perché la prevenzione, non solo quella dell’epatite C, non è una forma di tutela solo individuale ma collettiva. Un monito che deve accompagnarci da qui al futuro”. “Testiamoci, è il nome di questa campagna, ma anche l’invito che faccio a tutte le persone che rientrano nella fascia d’età individuata dal Ministero” conclude l’assessore.
L’epatite C è un’infezione del fegato causata da un virus (Hcv) trasmesso mediante contatto con sangue infetto. L’uso di sostanze per via endovenosa, pratiche come tatuaggi, piercing o altre procedure estetiche condotte in condizioni igieniche poco sicure – oppure la condivisione di oggetti personali taglienti e pungenti contaminati da sangue (un rasoio ma anche un semplice spazzolino o taglia unghie) e determinati comportamenti sessuali – sono considerate condizioni a rischio, come anche le trasfusioni (ma solo fino al 1991, quando sono stati introdotti test specifici sui donatori).
Lo screening consiste in una test rapido, pungidito, su sangue capillare per la ricerca di anticorpi anti-Hcv. Il risultato è disponibile in pochi minuti. Sono 122 le sedi delle associazioni in tutta la Toscana e 38 quelle delle aziende Usl dove, per la campagna in corso, si può effettuare il test. E’ escluso dallo screening chi è già noto al sistema sanitario come infettato da epatite C. Chi dona sangue regolarmente – ed è di conseguenza sottoposto all’esame dell’epatite C al momento della donazione – è invitato comunque a partecipare allo screening, se rientra nella fascia di popolazione coinvolta. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale della Regione Toscana, all’indirizzo www.regione.toscana.it/testiamoci.
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