Rende. Unical nel più grande polo di ricerca italiano sull’invecchiamento
È stato presentato nei giorni scorsi nell’ Aula Magna dell’Università di Firenze il percorso di AGE-IT, il più grande polo di ricerca nazionale sui temi dell’invecchiamento, che vede l’Università della Calabria tra i principali partners.
AGE-IT, che conta su un finanziamento del Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (PNRR) di 114 milioni di euro, si avvale della partecipazione di ben 350 esperti nei diversi settori scientifici impegnati da tempo nelle diverse sfide poste dall’invecchiamento della popolazione italiana ed europea. Un raggruppamento vastissimo di competenze, quindi, al lavoro per studiare l’evoluzione della nostra società disegnando le possibili linee di intervento, da tutti i punti di vista: sociale, economico, biomedico e tecnologico.
Una ricerca sul campo che darà indicazioni utili, a livello internazionale, alle società e popolazioni che vivono lo stesso trend demografico e analoghi problemi. Sarà organizzata in 10 grandi sfide articolate nei vari settori disciplinari, con un’attenzione particolare a temi trasversali come il trasferimento tecnologico e il ruolo dell’apprendimento nell’invecchiamento attivo.
Ci sono limiti all’aumento della sopravvivenza in Italia? Quale è stato l’impatto del COVID-19? Perché la fecondità dell’Italia è tra le più basse al mondo? Qual è il ruolo delle politiche? Le migrazioni possono contrastare il processo di invecchiamento? Come cambiano le dinamiche sessuali e le dinamiche di formazione e scioglimento delle unioni in una società in cui viviamo sempre più a lungo? Qual è l’impatto del cambiamento climatico e dell’inquinamento sulla salute degli anziani? Che ruolo avrà la Silver Economy? Sono queste alcune delle questioni che saranno affrontate, con l’obiettivo di fornire delle risposte sulla base delle evidenze scientifiche e delle previsioni di sviluppo delle conoscenze e nell’ottica di trovare le migliori soluzioni tecnologiche, sociali, medico-assistenziali e di policy per il benessere.
L’Università della Calabria, che è presente con Giuseppe Passarino nel comitato direttivo del progetto, partecipa con 17 diversi gruppi di ricerca afferenti ai diversi ambiti del progetto. Sono infatti presenti gruppi di ambito biomedico, coordinati dallo stesso Giuseppe Passarino, di scienze sociali, coordinati da Domenico de Giovanni e Patrizia Ordine, ed attinenti al settore tecnologico, coordinati da Sandra Costanzo.
Da sottolineare il supporto tecnico dell’Area ricerca dell’ateneo ad un’iniziativa complessa che, come tutti i progetti PNRR, presenta non poche difficoltà di tipo gestionale.