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Il nucleo della Terra sta iniziando a ruotare nella direzione opposta? È la conclusione alla quale sono arrivati i ricercatori Yang e Song

Il nucleo della Terra sta davvero iniziando a ruotare nella direzione opposta, seguendo un ciclo di oscillazione che dura all’incirca 70 anni? La risposta è affermativa in base alla conclusione alla quale sono giunti i ricercatori Yang e Song dell’Università di Pechino, in un nuovo studio pubblicato su Nature Geoscience. La variazione però non incide in modo diretto sulla nostra vita. Tuttavia questo potrebbe giustificare la diversa durata del giorno ogni 60-70 anni circa e le oscillazioni del campo magnetico terrestre.

Il nucleo, lo strato più interno, è diviso in due porzioni: interno ed esterno. Il nucleo esterno è liquido, ed è proprio qui che si origina il campo magnetico terrestre. Al suo interno c’è un corpo metallico grande il 70% della Luna che prende il nome di nucleo interno. Il fatto che la sua rotazione non sia costante nel tempo non è cosa nuova. In uno studio basato sulle onde sismiche del 1996 venne osservato che la rotazione del nucleo era di poco più rapida rispetto a quella della crosta e del mantello. Si parla di circa 1° in più all’anno, almeno, fino al 2009. In quell’anno diverse analisi hanno dimostrato come il nucleo fosse sostanzialmente fermo rispetto a mantello e crosta, salvo poi riprendere a ruotare ma nella direzione opposta.

I ricercatori Song e Yang hanno individuato un pattern. Per farlo hanno analizzato i tempi di percorrenza delle onde sismiche che dovrebbero attraversare il nucleo interno percorrendo la stessa traiettoria. Analizzando lo scarto temporale tra una e l’altra è possibile ricavare informazioni sulla rotazione di questo strato metallico. Dalle loro analisi è emerso che la rotazione segue un ciclo lungo all’incirca 70 anni, con cambi di direzione ogni 35 anni circa. Il nucleo interno però è strettamente legato sia al mantello per un discorso di gravità che al nucleo esterno per un discorso magnetico. Il suo cambio di rotazione potrebbe quindi influire sul movimento di questi altri due strati, andando probabilmente a giustificare: le oscillazioni del campo magnetico terrestre; la variazione della durata del dì che si verifica ciclicamente ogni 60-70 anni circa. Si tratta di ipotesi che, per essere confermate, necessitano di ulteriori studi.

Redazione

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