Anche una singola sessione di esercizio fisico potrebbe rallentare la crescita di alcuni tipi di cancro
Secondo gli scienziati australiani della Edith Cowan University, anche una singola sessione di esercizio fisico potrebbe rallentare la crescita di alcuni tipi di cancro. Grazie ad uno speciale tipo di proteine che stimola, l’allenamento sembra possedere anche la capacità di combattere attivamente le cellule cancerose.
Un gruppo di ricercatori dell’Exercise Medicine Research Institute dell’Università australiana ha esaminato 9 persone di sesso maschile con cancro alla prostata in stadio avanzato, prelevando campioni di sangue prima e dopo che i pazienti avevano completato 34 minuti di esercizio ad alta intensità su una cyclette, più un terzo campione prelevato 30 minuti dopo l’allenamento. L’analisi ha dimostrato livelli più elevati di miochine subito dopo l’attività fisica. Sono proteine rilasciate dai muscoli che aiutano a comunicare con altri organi e recenti ricerche suggeriscono che svolgono anche un ruolo nel combattere le malattie croniche.
Rob Newton, docente della ECU, lo definisce “un risultato particolarmente entusiasmante, perché riportiamo per la prima volta che anche gli uomini con cancro alla prostata avanzato sono in grado di produrre un aumento acuto delle molecole antitumorali chiamate miochine in risposta a una singola sessione di esercizio vigoroso”.
I ricercatori ci tengono a precisare che l’esercizio fisico non è una cura per il cancro, ma potrebbe prolungare l’aspettativa di vita dei pazienti. Lo studio, ospitato sulla rivista Prostate Cancer and Prostatic Diseases, dimostra che allenarsi se non produrre la guarigione, può cambiare l’ambiente chimico del corpo in un modo da aiutarlo a frenare la crescita del cancro. “Questi pazienti non sono curabili e alla fine, probabilmente, soccomberanno alla malattia”, commenta il professor Newton. “Tuttavia, abbiamo delle prove che l’esercizio fisico prolungherà la loro sopravvivenza e l’aumento dei livelli di miochine è parte fondamentale di questo processo”.
Gli autori dello studio devono ancora determinare la quantità esatta di esercizio necessaria per attivare le miochine, ma dovrebbe essere di all’incirca 20 minuti al giorno – e “includere l’allenamento di resistenza per far crescere i muscoli, aumentare le dimensioni e la capacità della nostra farmacia interna e stimolare la produzione di miochine”, afferma Newton.
Il team della ECU è convinto che se è vero che c’è ancora molta ricerca da fare, i risultati del loro lavoro potrebbero già essere utili nel dare consigli per lo stile di vita ai malati di cancro. “Questo studio fornisce una forte evidenza della raccomandazione che i pazienti con cancro alla prostata, e probabilmente chiunque abbia qualsiasi tipo di cancro, dovrebbero fare esercizio quasi tutti i giorni, se non tutti i giorni, per mantenere un ambiente chimico all’interno del loro corpo che sopprime la proliferazione delle cellule tumorali”, conclude il professor Newton.