Regione Lombardia mette a disposizione 10 milioni per le imprese che attuano azioni a favore della parità di genere e della maternità. Dalla parità salariale a parità di mansioni, fino agli interventi per aiutare le mamme a conciliare tempi di vita e di lavoro. La misura, in particolare, stanzia risorse per sostenere le aziende lombarde nell’ottenimento della ‘certificazione della parità di genere’, come previsto dalla legge nazionale 162/2021.
“La Lombardia è la prima regione in Italia ad attivare questo provvedimento che va nella direzione di migliorare concretamente le condizioni di lavoro delle donne. L’obiettivo è ridurre il divario retributivo di genere, aumentare le opportunità di crescita professionale nelle aziende e agevolare il più possibile la conciliazione tra lavoro e famiglia”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione della Festa della Donna.
Le linee di finanziamento
L’agevolazione di 10 milioni a fondo perduto, destinata alle medie, piccole e piccolissime imprese, è composta da due linee di finanziamento. La linea A finanzia servizi consulenziali di accompagnamento alla certificazione, con un contributo fino a un massimo di 7.000 euro per l’acquisto di servizi di consulenza a supporto delle imprese che intendano avviare le attività propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere. La linea B prevede invece un contributo fino a un massimo di 9.000 euro a rimborso delle spese sostenute dalle imprese per ottenere la certificazione della parità di genere.
L’importo dei contributi assegnati all’impresa è differenziato in base al numero di dipendenti presenti in Lombardia. Il contributo per singola impresa non può superare l’80% delle spese ammissibili. Per le aziende in possesso della certificazione di genere sono previsti sgravi contributivi e premialità nella valutazione delle domande di partecipazione a bandi pubblici. Il soggetto gestore della misura è Unioncamere Lombardia, che è l’organismo intermedio del PR FSE+ 2021-2027. Il bando è partito il 1° febbraio. Finora sono state presentate 94 domande (di cui il 50% da parte di aziende sotto i 50 dipendenti) per un importo richiesto pari a 850.000 euro. La misura è stata ideata da Regione Lombardia con il contributo delle principali associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali.
Tasso di occupazione femminile in lombardia
Le politiche per la riduzione del divario di genere potranno produrre un aumento della partecipazione femminile al mondo del lavoro, che in Lombardia è già superiore alla media nazionale: 59,5% a fronte di una media italiana del 49,4%. “Proseguiremo il nostro impegno – ha evidenziato Fontana – affinchè le differenze di genere nel mondo del lavoro diminuiscano sempre più. La nostra attenzione al tema resta elevata. E abbiamo già messo in campo strumenti efficaci in questo senso, come la misura ‘Formare per assumere’, solo per fare un esempio”. Nell’ambito del provvedimento ‘Formare per assumere’, finalizzato a integrare strumenti di politica attiva del lavoro con strumenti di sostegno agli investimenti e alla competitività delle imprese, sul totale delle domande ammesse a finanziamento il 58% sono relative a lavoratrici donne. Anche tenendo presente il Programma ‘GOL’, che offre percorsi personalizzati e diversificati di ingresso o reingresso al lavoro, riguardano le donne il 60% delle prese in carico.
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