La corretta alimentazione incide sulla salute. Scegliere del cibo sano ci può difendere da declino cognitivo e demenza nella terza età. Delle evidenze sono arrivate dai ricercatori dell’università di Atene, che hanno analizzato le abitudini alimentari e la condizione cognitiva di un migliaio di greci settantenni, nessuno dei quali mostrava segni di demenza all’inizio dell’indagine. Il campione è stato suddiviso in base a tre tipologie di diete: quella a più elevato contenuto era caratterizzata da 20 porzioni di frutta a settimana, 19 di verdura, quattro di legumi e 11 tazze di caffè o tè, mentre quella a più basso contenuto aveva 9 porzioni settimanali di frutta, 10 di verdura, due di legumi e nove tazze di tè o caffè; l’intermedia aveva valori compresi tra l’una e l’altra.
Come riferisce Neurology, in seguito a un follow-up medio di tre anni per tutti i partecipanti è emerso che chi era tra i minori consumatori di alimenti antinfiammatori aveva un rischio triplicato di incappare in deficit cognitivi o demenza. Una parte dello studio riguardava neonati e bambini. E ha messo in evidenza un altro aspetto importante: le sostanze aggiunte al latte artificiale non hanno effetti misurabili sullo sviluppo intellettivo dei più piccoli, come si può verificare ad anni di distanza, in base alle prestazioni scolastiche.
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