Indennità di pronto soccorso: la giunta ha ripartito le risorse alle aziende sanitarie toscane
Arriveranno presto in busta paga 90 euro lorde in più al mese per il personale del comparto sanitario assegnato ai pronto soccorso: quattro euro e mezzo per ogni giorno andranno a chi, pur non assegnato, vi presta servizio temporaneamente.
La specifica indennità, che sarà pagata con gli arretrati a partire da gennaio 2022, è stata prevista nel nuovo contratto 2019-2021 sottoscritto a novembre del 2022 e la Toscana è tra le prime regioni, insieme a Veneto e Lombardia, a procedere alla ripartizione delle risorse, previste dalle finanziaria 2021, alle aziende sanitarie. La giunta regionale ha infatti approvato questa settimana la delibera, presentata dall’assessore alla sanità Simone Bezzini, che l’autorizza.
“Si tratta di un atto importante, che abbiamo assunto non appena ci sono state le condizioni. – sottolineano il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – Ma non è assolutamente sufficiente per venire incontro alle istanze degli operatori dei pronto soccorso, per due ragioni. La prima è perché riguarda soltanto il personale del comparto: ci auguriamo che maturino quanto prima le condizioni nazionali per cui anche la dirigenza medica possa accedere a questo strumento. La seconda è perché, per affrontare i problemi dell’emergenza urgenza, serve un piano speciale che aumenti strutturalmente le retribuzioni e consenta innovazioni organizzative”. “Da tempo – spiegano Giani e Bezzini – abbiamo chiesto al governo un programma di interventi, ma finora abbiamo avuto solo risposte parziali. Noi non staremo comunque ad attendere le decisioni del governo: siamo già al lavoro per elaborare nuovi indirizzi sull’organizzazione dei pronto soccorso e sulla messa in relazione con altre strutture del sistema sanitario. Ne discuteremo a breve con l’Otgc, ovvero l’ Organismo toscano del governo clinico, e con i professionisti”.
Le risorse per l’indennità di pronto soccorso sono state ripartite tra le aziende sedi di Pronto soccorso, attribuendo il 70 per cento dei fondi in funzione del peso del monte salari di ciascuna sul totale della spesa regionale e il 30 per cento in base agli accessi al Pronto soccorso.