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Un tavolo per diffondere la cultura della raccolta dei capelli a Genova

“È necessario lavorare tutti insieme per creare una rete tra associazioni di volontariato, medici, associazioni di categoria e politica locale, che favorisca il sistema di raccolta di capelli veri per la realizzazione di parrucche per i pazienti oncologici in cura negli ospedali genovesi. E per questo auspichiamo anche la creazione di un tavolo permanente, con il coinvolgimento anche di Regione Liguria, per coordinare i lavori e monitorare gli step da percorrere”. Lo hanno detto l’assessore all’Artigianato Paola Bordilli e l’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso durante la seduta congiunta delle Commissioni VI (Sviluppo economico), VII (Welfare) e II (Pari opportunità) che si è svolta nella sala Rossa del Consiglio comunale, su richiesta della consigliera Arianna Viscogliosi (Vince Genova), della consigliera Francesca Ghio (Europa Verde) e del consigliere Stefano Costa (Forza Italia).

Durante la commissione è stato ricordato, dai numerosi esperti e tecnici del settore intervenuti, come alcuni trattamenti antitumorali possano causare la caduta dei capelli e come per la qualità della vita, il ritorno al lavoro, e la socialità del malato di cancro, la parrucca diventi un vero e proprio presidio sanitario necessario, utile ad alleviare le sue condizioni e il disagio psicologico provato nelle relazioni della vita quotidiana. La commissione arriva a seguito di una mozione, approvata in Consiglio lo scorso ottobre, presentata da Francesca Ghio e Filippo Bruzzone della lista Rossoverde, con cui si impegnavano Sindaco e Giunta ad attivarsi per la creazione di un sistema di raccolta di capelli, per la realizzazione di parrucche per i pazienti oncologici.

In aula sono stati riportati alcuni dati significativi, che hanno dato spunto ai consiglieri per riflessioni e idee da proporre alla Giunta. Il professor Andrea De Censi, Direttore S.C. Oncologia medica dell’Ospedale Galliera di Genova e Ricercatore AIRC, ha ricordato che “in Liguria si registrano 10 mila casi di tumore all’anno, mentre 80 mila sono i cittadini che “convivono” con il cancro, a fronte di 400 mila casi l’anno italiani e 4 milioni di persone malate di tumore in tutto il Paese. La mortalità scende- spiega il dottor De Censi- perché sono migliorate le cure e si utilizzano nuovi farmaci, ma l’incidenza della malattia continua ad aumentare, a causa dell’anzianità della nostra popolazione, e degli stili di vita che peggiorano di anno in anno. Ad esempio, gli ultimi studi dimostrano che in Italia solo il 30% della popolazione fa attività fisica, il 40% è in grave sovrappeso o obeso e solo il 7% assume le giuste dosi di frutta e verdura. Ci si ammala di più, quindi, ma ci sono più cure che, però, comportano effetti collaterali seri, come la perdita dei capelli”.

Un altro dato emerso riguarda i risultati ottenuti della Legge regionale 15 del 2013 “Contributo a sostegno dell’acquisto di parrucche a favore di pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia”: “Esiste uno strumento per l’accesso a contributi necessari all’acquisto delle parrucche per pazienti oncologici – ha dichiarato in aula l’assessore Rosso – ed è la Legge regionale 15 del 2013. Ai fondi possono accedere i residenti liguri con Isee inferiore a 20 mila euro e in possesso della documentazione medica che accerti la malattia; il contributo può arrivare ad un massimo di 250 euro a paziente. Il Comune di Genova interviene solo nella fase di convalida finale della procedura. I dati però non ci confortano: nel 2021 e nel 2022 sono stati erogati soltanto 5 contributi e nel 2023 appena iniziato solo una persona ha fatto richiesta di questo contributo. Significa che i cittadini genovesi non sanno che c’è questa possibilità e significa che dobbiamo aumentare la comunicazione sul tema e divulgare con i canali che ci competono le nostre informazioni”.

“Una commissione che ho chiesto venga aggiornata ogni due mesi, dando già appuntamento al 30 marzo prossimo – ha detto l’assessore all’Artigianato Paola Bordilli in chiusura dei lavori – e che sono convinta possa portare risultati veramente concreti. È importante che al tavolo siedano anche le categorie, perché le nostre imprese, in questa fase di costruzione della rete, possono e devono fare la differenza. Coinvolgere gli acconciatori, ad esempio, è indispensabile: possono diventare innanzitutto un punto informativo e di riferimento sia per chi volesse donare i propri capelli, sia per chi, da malato oncologico, avesse bisogno di una parrucca, il che, vista la necessità che abbiamo di comunicare di più e di diffondere più informazioni, mi pare di fondamentale importanza. Nel corso del loro intervento, gli acconciatori hanno fatto presente l’esigenza di poter avere anch’essi una formazione di base per la gestione del rapporto con i clienti malati oncologici, con cui si instaura spesso un rapporto di fiducia, al fine di dare loro conforto e sostegno. Anche su questo lavoreremo, grazie alle professionalità mediche. Infine, gli acconciatori hanno dato disponibilità a portare le loro prestazioni professionali negli ospedali, per alleviare in qualche modo il disagio che provano i pazienti oncologici che affrontano la chemioterapia. La creazione del tavolo attorno a cui far sedere tutti i soggetti coinvolti nel tema, dunque, non è soltanto una esigenza per il nostro territorio, ma un dovere che abbiamo come istituzioni di farci carico, per quanto di nostra competenza, delle istanze che arrivano dai malati e dalle loro famiglie”.

Redazione

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