Secondo il il Mount Sinai Hospital di New York il sesso over non è più un tabù
Se ne parla sempre di più. Il sesso over non è più un tabù. Infatti si pratica di più, si confessa con meno imbarazzo. Il Mount Sinai Hospital di New York ha pubblicato una ricerca in cui i geriatri Noelle Marie C Javier e Rainier Patrick Soriano certificano “la crescente evidenza che gli anziani hanno bisogni sessuali simili ai giovani”. Gli esperti raccomandano ai medici di non trascurare la salute sessuale dei pazienti più anziani. Si tratta di un balzo significativo, tenuto conto che, sino a 15 anni addietro, le ricerche sulle malattie sessualmente trasmissibili si fermavano a 49 anni d’età, come se dopo i 50 il rischio si azzerasse.
Già uno studio dell’università del Nevada e del Kinsey Institute aveva rivelato che il 53% degli intervistati tra i 65 e i 74 anni e il 26% di quelli tra i 75 e gli 85 anni assicuravano di avere avuto rapporti sessuali negli ultimi 12 mesi. Ancora più alti erano i dati di una ricerca dell’Università di Chicago che identificava come sessualmente attivi il 67,4% dei maschi tra i 65 e i 74 anni e il 38,9% di quelli tra i 75 e gli 85, dati cresciuti di 5 punti rispetto a 20 anni prima.
L’accelerazione è misurabile anche dal boom del porno per la terza età. Viene definito Silver Porn e ha una serie di sottocategorie. Altro elemento significativo è il trend degli stock di foto di coppie anziane a letto prodotte dalle agenzie fotografiche occidentali, utili a siti, riviste e pubblicità per illustrare un nuovo fenomeno e alimentare consumi in ascesa, di vacanze, di cosmetici, di lingerie, di pillole blu e rosa. Si vive di più e si resta in forma più a lungo. L’Organizzazione mondiale della Sanità ha calcolato che, dal 2000, l’aspettativa di vita è cresciuta di 5,5 anni. In più, gli ottantenni di oggi avevano 25-30 anni nel 1968 e sono i primi nonni ad avere vissuto la rivoluzione sessuale, oltre che l’era del divorzio legale e della moltiplicazione delle possibilità sentimentali e non solo.