Sono ben 4 milioni gli italiani che usano le lenti a contatto, soprattutto giovani. Questa fascia di popolazione, in particolare in estate, deve avere cura dell’igiene delle lentine e levarle per i bagni siano essi in piscina o al mare, ma anche sotto la doccia. Le lenti, soprattutto se morbide, sono terreno per la proliferazione dei germi e in acqua ci può essere Acanthamoeba, patogeno responsabile di cheratiti gravi.
L’allarme è stato lanciato dagli esperti al XX Congresso dell’International Society of Cornea, Stem Cells and Ocular Science (Siccso). In Italia si stima che l’Acanthamoeba sia responsabile di più di 400 cheratiti all’anno. Dal 12 al 50% dei casi non risponde alle terapie mediche e comporta la necessità di un trapianto di cornea, che fallisce in oltre metà dei casi soprattutto per la tardività dell’intervento. Una speranza arriva dal trapianto di cornea lamellare anteriore, o DALK, in cui non viene impiantata la cornea a tutto spessore.
“In Italia si stima che si verifichi oltre un caso al giorno di queste cheratiti” sottolinea ad ANSA Salute Vincenzo Sarnicola, presidente Siccso. “La migliore terapia è la prevenzione”. Tra i suggerimenti, preferire lenti monouso che riducono il rischio di infezione da Acanthamoeba, pulire i contenitori prima di riporle e sostituirli con regolarità.
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