Avviare un percorso per mettere in campo azioni condivise in materia di protezione civile, in particolare nelle emergenze di carattere idropotabile, per contrastare gli effetti negativi del cambiamento climatico che si registrano anche in Basilicata. È stato questo il focus dell’incontro che si è svolto a Potenza tra l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Alfonso Andretta, e il direttore della Protezione civile della Regione Basilicata, Gianni Di Bello. “Un incontro preliminare per fare il punto sulle possibili criticità legate alla preziosa risorsa gestita da Acquedotto Lucano e sull’adozione delle misure per contrastare i fenomeni avversi, mettendo le basi per arrivare al più presto alla stipula di un protocollo d‘intesa” ha commentato a margine il direttore regionale della Protezione civile, Gianni Di Bello. “Siamo partiti da un’analisi della crisi idrica che sta interessando molte regioni italiane – ha sottolineato Di Bello – e abbiamo allargato il discorso a proposte concrete che in futuro potrebbero rivelarsi necessarie, come quella di integrare la comunicazione voce e dati, in caso di emergenze idriche, mediante la messa a disposizione della rete radio regionale a supporto dei piani operativi di intervento di Acquedotto Lucano. Le idee progettuali sono diverse e per realizzarle potrebbero rivelarsi utili i fondi derivanti dal Pnrr”.
“Acquedotto Lucano, grazie alla ventennale esperienza in materia di emergenza idropotabile e alla conoscenza del territorio, è pronto a collaborare con la Protezione civile di Basilicata al fine di realizzare percorsi virtuosi di efficientamento in occasione di eventuali eventi di disastri e calamità naturali, ma anche e soprattutto per la complessa e importantissima sfera della prevenzione dei rischi” ha detto l’amministratore unico Andretta. “Siamo convinti – ha aggiunto – di poter portare il nostro know-how offrendo un contributo tecnico e metodologico a servizio di situazioni di prevenzione, di pericolo o di presunto rischio in cui si richiedono interventi di protezione civile e di salvaguardia dell’integrità fisica della popolazione, degli animali, degli insediamenti e delle infrastrutture in caso di siccità, incendi, pericolo idropotabile, dissesto idrogeologico e quanto concerne la pubblica sicurezza”.
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