Attualità

Osteoporosi, in Lombardia Rete per prevenzione, diagnosi e cura per adulti con fattori di rischio

Una rete regionale dei ‘Centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’osteoporosi, fratture da fragilità e patologie osteo-metaboliche‘. Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta di Regione Lombardia, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare. Nello specifico, la rete è rivolta agli adulti che presentano fattori di rischio per fragilità scheletrica e ai soggetti già riconosciuti ad alto rischio di frattura.

Il documento definisce un modello organizzativo che assicura la continuità assistenziale attraverso un team multiprofessionale. Oltre al monitoraggio, mediante adeguati strumenti di valutazione, delle fasi di passaggio tra i vari setting assistenziali. Vengono identificati tre differenti livelli di intervento, tra essi integrati. Riguardano Medici di Medicina Generale e Specialisti per patologia prevalente, Ambulatori osteoporosi e Centri/Unità osteoporosi e patologia osteometabolica.

La Direzione Generale Welfare, in raccordo con le ATS, dovrà censire le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate a contratto, coinvolte nel trattamento delle patologie in argomento, che possiedono i requisiti minimi previsti dal documento tecnico. Al termine del censimento con provvedimento della DG Welfare di Regione Lombardia sarà approvato l’elenco delle strutture facenti parte della rete. Sarà suddiviso in base ai tre livelli. Se ne potranno aggiungere altre successivamente, pubbliche o private accreditate, qualora dovessero soddisfare i requisiti minimi richiesti.

“Lo scopo di questo documento – ha commentato la vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare – è la definizione delle caratteristiche della rete dei servizi e anche il ruolo di specialisti e Medici di Medicina Generale. Ciò al fine di migliorare la gestione dei pazienti con osteoporosi e patologie osteometaboliche in Lombardia, oltre a ottimizzare prevenzione e trattamento. Un altro tassello quindi nel percorso di potenziamento del sistema sanitario lombardo”.