Cistite: progetto di urologi e farmacisti per migliorare la qualità di vita
La cistite colpisce almeno una volta nella vita una donna su due. Si tratta di uno dei più comuni disturbi che si tende a trascurare. Senza le dovute precauzioni la cistite può trasformarsi in un disturbo ricorrente e influenzare la qualità di vita di chi ne soffre. Per fornire regole pratiche e informazioni corrette, nasce il progetto “Cistite, una gestione agile” del gruppo di urologi Agile (Italian group for advanced laparo-endoscopic and robotic urologic surgery) e Federfarma Servizi.
La cistite è un’infezione della vescica di origine batterica che si manifesta con un bisogno di urinare più frequente del solito, accompagnato da dolore, bruciore, sensazione di peso perineale e di svuotamento incompleto e spesso con la presenza di sangue nelle urine. Una donna su due ne è colpita almeno una volta nella vita. Una donna su quattro che ha avuto un primo episodio di cistite ne ha un altro entro i 6 mesi seguenti. Una su cinque sviluppa una forma ricorrente con più di tre episodi l’anno. I sintomi principali di questa infezione sono bruciore, dolore, stimolo frequente ad urinare, qualche volta c’è anche sangue nelle urine.
È importante seguire poche semplici regole che dovrebbero diventare parte integrante dello stile di vita come bere almeno due litri di acqua al giorno, evitare l’uso di detergenti vaginali aggressivi, non usare dove possibile gli antibiotici, prevenire recidive con il D-mannosio ad alte dosi e avere cura del microbiota intestinale, integrandolo con fibre e fermenti lattici.
Quando la situazione peggiora si ricorre all’antibiotico per eliminare la crescita batterica nelle urine. Gli effetti positivi del trattamento di solito si manifestano entro un paio di giorni. Ma non sempre viene prescritto l’antibiotico giusto anche perché a volte le donne fanno un’auto prescrizione, che favorisce il fenomeno dell’antibiotico-resistenza diventato un problema di salute pubblica. In Italia, nelle cure ospedaliere in acuto, dal 20% al 50% degli antibiotici prescritti sono non necessari o inappropriati. Secondo i dati dell’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) contro l’Escherichia coli, il principale responsabile della cistite, l’inefficacia è arrivata al 64,5% per le aminopenicilline, al 41% per i fluorochinoloni e al 28,7% per le cefalosporine di terza generazione.
È importante avere a disposizione soluzioni alternative agli antibiotici che consentano di curare questo disturbo evitando le recidive. Ci sono diverse sostanze naturali che possono essere d’aiuto come il Cranberry (mirtillo rosso) e molte altre. Tra queste in modo particolare c’è il D-mannosio. È uno zucchero, un monosaccaride a basso peso molecolare in gran parte eliminato nelle urine.
Il progetto “Cistite, una gestione agile” nasce con l’obiettivo di creare consapevolezza su una gestione della malattia che viene affrontata ricorrendo all’uso, e troppo spesso all’abuso, di antibiotici. Giugno per la cistite è il mese della prevenzione. In tutte le farmacie aderenti all’iniziativa viene promossa una campagna di awareness con le regole per evitare e trattare la patologia che in Italia compromette la qualità di vita di 9 milioni di persone e colpisce soprattutto nella stagione più calda.