La parola screening è uno dei termini che l’uso comune ha più distorto, in realtà in medicina indica un insieme di attività organizzate, rivolte a un’ampia quota della popolazione, per individuare precocemente la presenza di malattia in persone che non ne presentano ancora i sintomi.
Identificare la patologia in una fase precoce permette possibilità di trattamento e guarigione (o comunque controllo) più alte.
Per questo motivo, sia gli screening, sia le malattie da individuare e gli esami utilizzati, devono corrispondere a precise caratteristiche.
La malattia da individuare con lo screening deve essere curabile o, comunque, il suo decorso deve poter essere alterato grazie alla diagnosi precoce. Per una persona non c’è alcuna utilità nel ricevere una diagnosi anticipata della malattia se non si è in grado di migliorarne il decorso. Per questo gli screening condotti in Italia sono basati su solide prove scientifiche di efficacia e sono organizzati in “programmi di screening”
I programmi di screening devono essere sostenibili e, quindi, impiegano oculatamente le risorse disponibili. Gli screening condotti come attività di sanità pubblica sono strumenti efficaci per ridurre le disuguaglianze di salute tra diversi gruppi sociali.
Gli esami di screening devono utilizzare esami:
Per rispettare questi principi, i programmi di screening:
Fonte: salute.gov.it
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