La chiropratica come cura dell’ernia del disco
Cos’è la chiropratica
La chiropratica è una medicina naturale olistica, riconosciuta in Italia come professione sanitaria primaria[1]. Essa si basa sul concetto che il sistema nervoso governa tutte le funzioni dell’organismo e che un suo disequilibrio può condurre nel tempo anche ad alterazioni della struttura muscolo scheletrica. Essendo gran parte del sistema nervoso all’interno della colonna vertebrale, la chiropratica concentra il suo campo d’azione nella cura e prevenzione delle disfunzioni che possono intervenire a carico della colonna e che possono causare ripercussioni sul buon funzionamento del sistema nervoso.
La chiropratica è una medicina poco conosciuta in Italia poiché sono pochi i dottori in chiropratica presenti sul territorio, circa 400 in tutto il Paese. Il motivo risiede nella difficoltà dell’iter accademico per essere abilitati alla professione di chiropratico. Purtroppo in Italia non esiste ancora una università di chiropratica e i futuri dottori devono recarsi all’estero e conseguire una laurea magistrale a ciclo unico in una delle università riconosciute dall’Unione Europea o dai governi extra europei. Solo dopo possono tornare in Italia ed esercitare la professione.
La chiropratica si rivela particolarmente efficace nella cura dell’ernia del disco. Tra le più di 100 tecniche di correzione vertebrale a disposizione del dottore in chiropratica per tipo di problema e tipologia del paziente, la tecnica di eccellenza per patologie erniarie è la tecnica Cox®. Essa si contraddistingue per la sua efficacia, delicatezza e sicurezza. Può essere praticata sia sui giovani sia sugli anziani indifferentemente.
Uno specialista di tale tecnica è il dott. Oreste Guidi, chiropratico con alle spalle una lunga esperienza nella cura dell’ernia del disco e della stenosi vertebrale nell’anziano.
L’approccio chiropratico per la cura dell’ernia del disco: la Cox® Technic
La tecnica di decompressione vertebrale Cox® Technic è la tecnica più ricca di pubblicazioni scientifiche internazionali per quanto riguarda il campo della ricerca terapeutica per la cura non chirurgica dell’ernia del disco. È stata inventata e brevettata dal dr James M. Cox, un chiropratico americano, nei primi anni del 1960, con l’ausilio di un pool di bioingegneri. Nel corso dei decenni ha subito continui miglioramenti sia come tecnica d’esecuzione sia come sviluppo tecnologico dei materiali che compongono l’apparecchiatura della quale il dottore in chiropratica si avvale per intervenire sull’ernia.
Uno specialista di tale tecnica è il dott. Oreste Guidi, chiropratico con alle spalle una lunga esperienza nella cura dell’ernia del disco e della stenosi vertebrale nell’anziano.
Dopo aver esaminato attentamente la risonanza magnetica del paziente ed individuato con precisione il livello vertebrale dell’ernia, il suo volume e la sua posizione, il dott. Guidi fa sdraiare il paziente su di uno speciale lettino elettronico. Al segmento vertebrale in questione viene applicata una leggera trazione, regolata dall’operatore, che causa una separazione delle due vertebre interposte fra il disco erniato. Si determina così una riduzione della pressione intradiscale, favorendo il riassorbimento del disco e la scomparsa della compressione sui nervi spinali. Studi scientifici dimostrano un aumento dello spazio vertebrale del 28% e un aumento in altezza del disco di 2 mm con 12 sedute in 29 giorni. Comunque in una buona percentuale di casi è possibile ottenere risultati soddisfacenti con solo 8 sedute. La trazione è generalmente accompagnata da specifici movimenti tridimensionali della colonna vertebrale che hanno il duplice effetto di allontanare la posizione dell’ernia dalla radice del nervo spinale e di restituire ai segmenti vertebrali una corretta mobilità
Curare la causa e non il semplice sintomo
Ecco la grossa differenza tra la Cox® Technic e tutte le altre tecniche di cura dell’ernia del disco sia chirurgiche che non. Se ad esempio consideriamo le due procedure attualmente più comuni per la cura dell’ernia del disco, una chirurgica, la discectomia, l’altra non chirurgica, l’ozonoterapia, entrambe risolvono piuttosto egregiamente la scomparsa del sintomo. Esse cioè vanno a rimuovere, con la chirurgia, o a disidratare, con l’ozonoterapia, la parte del disco erniato, togliendo pressione sul nervo e quindi togliendo il dolore. Non ne curano però la causa, ossia un alterato funzionamento delle vertebre che se non corretto conduce quasi sempre alla ricomparsa di recidive. È piuttosto frequente che persone con alle spalle già uno o addirittura due interventi chirurgici si rivolgano in seguito al dott. Guidi con lo stesso problema. Stessa cosa per la terapia farmacologica troppo spesso abusata: può lenire temporaneamente il dolore, ma non risolvere la causa. Essa può semmai accompagnare la terapia manuale nelle fasi più acute.
Per assicurare un risultato duraturo risulta perentorio fare un lavoro di prevenzione, oltre che di cura del sintomo. Per questo motivo, una volta tolto il dolore e ristabilito il corretto funzionamento della colonna vertebrale, il dott. Guidi è solito sottoporre il paziente a un percorso riabilitativo con appositi esercizi di irrobustimento del tronco che garantiscono un ulteriore valore aggiunto allo scongiuramento di future recidive.
Il Dott. Oreste Guidi è laureato presso l’Anglo EuropeanChiropractic College in Inghilterra e ha conseguito una specializzazione a Berna sulla tecnica Cox® per la cura conservativa dell’ernia del disco e della stenosi del canale vertebrale su base spondiloartrosica nell’anziano. Attualmente esercita presso il Centro Chiropratico Monzese a Vedano al Lambro.
[1]Legge 24\12\2007