Debutteranno all’aeroporto di Cuneo i cani anti-Covid. L’addestramento è in corso e a febbraio saranno operativi al Levaldigi. Questi amici a quattro zampe fiuteranno il virus tra i passeggeri sospetti, anche 5 giorni prima dell’eventuale comparsa dei sintomi. L’iniziativa è di I-Sec Italia srl, società di servizi di sicurezza aeroportuale, in collaborazione con la società finlandese Nose Academy Oy, la start-up di ricerca scientifica specializzata nell’addestrare cani in grado di rilevare malattie negli esseri umani attraverso l’olfatto.
Se per tutti i passeggeri è una consuetudine vedere i cani antidroga al lavoro negli aeroporti, i cani anti-Covid saranno una novità. “L’obiettivo è di attivare il servizio per i passeggeri in arrivo già a partire da febbraio”, spiega Anna Milanese, direttore di Cuneo Airport. “Nel dettaglio, il metodo adottato prevede l’utilizzo di speciali salviette, un mezzo che si è già rivelato essere estremamente funzionale: maneggevoli, semplici da usare anche senza l’ausilio di professionisti sanitari e di facile smaltimento. I risultati sono elaborati secondo il protocollo di ricerca di Ville Pimenoff, ricercatore presso il Karolinska Institut”.
“L’opportunità di partecipare a questo progetto è motivo di orgoglio in quanto primi in Italia possiamo applicare un metodo innovativo per contrastare la diffusione del virus. Soprattutto possiamo dare il nostro contribuito alla ripresa in sicurezza del trasporto aereo, offrendo uno screening efficace e rapido per tutti i passeggeri che vorranno sottoporsi al test”.
Un programma analogo è già stato condotto con successo da Nose Academy Oy all’aeroporto di Helsinki-Vantaa tra settembre e dicembre scorsi, con la partecipazione dell’Università di Helsinki. Su 6 mila campioni esaminati, i cani hanno segnalato 35 casi positivi. Incoraggianti i primi dati della sperimentazione, che dimostrano la precisione dei risultati (all’incirca il 95%). I risultati dimostrano anche come questo nuovo strumento di screening sia particolarmente rapido, efficace e non invasivo.
“Siamo fieri di introdurre in Italia una metodologia che ha già rivelato un alto potenziale in Finlandia – commenta Barbara Sarfatti di I-Sec Italia srl – e ci auguriamo che la sua applicazione possa avere un ruolo significativo nella tutela della salute dei viaggiatori e dei cittadini, contribuendo alla ripresa del settore dell’aviazione civile”. I cani, messi a disposizione dall’Associazione Carabinieri e dall’Avs Oslj Amici Volontari Soccorso di Milano, sono già in una fase di addestramento avanzato, che proseguirà nei locali della Maxiemergenza 118 predisposti dal Dipartimento Interaziendale 118 della Regione Piemonte.
“Siamo molto interessati a condividere la partecipazione a questo valido progetto, soprattutto per i risultati finali che potrebbero arrivare da questa sperimentazione – spiega Mario Raviolo, direttore della Maxiemergenza regionale 118 del Piemonte – potrebbero infatti aprirsi degli scenari futuri molto interessanti ma tuttora inesplorati, non solo in ambito aeroportuale, ma anche in altri settori della scienza medica”.
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