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Per il personale medico e per gli anziani in strutture di lungodegenza raccomandazione alla vaccinazione antinfluenzale

L’influenza ci sarà, come tutti gli anni, e potrà comportare conseguenze anche gravi soprattutto nella popolazione anziana. Soprattutto nella prossima stagione, la vaccinazione antinfluenzale sarà raccomandata (e in alcuni casi resa obbligatoria) per gli operatori sanitari, per gli over 65 e per tutte le persone a rischio.

Il Ministero della Salute ha pubblicato una circolare sulla prevenzione e il controllo dell’influenza nell’autunno e inverno 2020-21, una stagione insolita per la possibile compresenza di casi di coronavirus. La vaccinazione è raccomandata e quest’anno gratuita per tutte le persone con più di 60 anni (fino alla stagione precedente era gratuita solo oltre i 65) e per gli operatori sanitari. La raccomandazione interessa poi gli individui di qualsiasi età che siano a rischio a causa di altre patologie, come malattie croniche respiratorie, tumori, malattie infiammatorie intestinali, dell’apparato cardio-circolatorio, del fegato, dei reni, diabete, malattie associate a immunodepressione. L’indicazione e la gratuità riguarda anche alcune categorie di lavoratori come quelli contatto con gli animali quali veterinari e allevatori.

Il ministero precisa che per il personale medico e per gli anziani in strutture di lungodegenza c’è una forte raccomandazione alla vaccinazione antinfluenzale che potrebbe essere resa obbligatoria per legge. Nel Lazio è già firmata un’ordinanza che la rende obbligatoria per gli operatori sanitari e per gli over 65. Se non vaccinati, gli operatori sanitari non potranno svolgere temporaneamente il loro lavoro mentre gli anziani non potranno accedere a centri e luoghi di aggregazione che non consentano il distanziamento fisico.

Per riuscire ad ottenere migliori coperture vaccinali il documento del Ministero raccomanda di anticipare la campagna di vaccinazione a partire dall’inizio di ottobre. Anche se la vaccinazione non esclude del tutto la possibilità per il singolo di contrarre l’influenza è comunque in grado di ridurre in maniera importante il numero di malati e dunque la pressione sui sistemi sanitari.

Da un po’ di tempo ci sono vaccini antinfluenzali quadrivalenti, che contrastano infezioni dovute a 4 diversi virus influenzali, due virus di tipo A (H1 e H3) e due di tipo B (victoria e yamagata). In anni recenti per le persone con più di 65 anni sono state sviluppate anche altre valide opzioni, come il vaccino trivalente adiuvato, che contiene un adiuvante il quale a sua volta aiuta il sistema immunitario a rispondere più efficacemente. Il vaccino quadrivalente ad elevato dosaggio è più efficace di quello standard, a dosaggio normale. Il vaccino, approvato dall’ente regolatorio europeo e autorizzato nel maggio 2020 anche in Italia, verrà distribuito per la prima volta nell’autunno 2020. Se per gli anziani l’indicazione va verso il quadrivalente ad elevato dosaggio o il trivalente adiuvato, per bambini, giovani adulti e adulti con patologie e per gli operatori sanitari la raccomandazione riguarda il quadrivalente tradizionale o in certi casi il trivalente adiuvato (non adiuvato se l’età è inferiore ai 18 anni).