Il Governatore ligure Giovanni Toti punta a renderlo obbligatorio. Si tratta del braccialetto che suona se non si rispetta la distanza. E’ stato realizzato dai ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit). Il braccialetto suona quando non si rispettano le distanze minime tra le persone. Oltre alla Liguria anche in Lombardia si pensa a renderlo obbligatorio. In una scuola d’infanzia del Varesotto si sta pensando di adottarlo per la ripresa dell’anno scolastico.
In Puglia una start up di Bari l’ha già brevettato e molti stabilimenti balneari lo stanno valutando per la loro estate sicura. Potrebbe essere il gadget dei prossimi mesi. In Liguria, ha spiegato il governatore Toti, potrebbe diventare infatti obbligatorio indossare “ifeel-you”, uno “smartband” che permette di monitorare la distanza di sicurezza tra persone e la temperatura corporea. Se qualcosa non va, in un senso o nell’altro, inizia a suonare.
E’ stato messo a punto dall’Istituto Italiano di Tecnologia che adesso va alla ricerca di partner industriali per la produzione su vasta scala. iFeel-You sfrutta i risultati di ricerca ottenuti nell’ambito del progetto europeo An.Dy dedicato anche allo sviluppo di una tuta sensorizzata capace di monitorare alcuni parametri del corpo umano. Il prototipo è stato realizzato dal gruppo di ricerca Dynamic Interaction Control Lab, coordinato da Daniele Pucci, e usa parte degli algoritmi e delle tecnologie che i ricercatori hanno ideato per la tuta sensorizzata per leggere il movimento del corpo ed emettere un segnale radio. Quando due braccialetti si trovano in prossimità, vibrano emettendo un segnale di allerta e facilitando il rispetto della distanza di sicurezza.
Inoltre, in caso di superamento della distanza di sicurezza, può memorizzare l’identificativo del braccialetto vicino, dando così la possibilità di ricostruire, se necessario, i contatti con una persona risultata positiva al coronavirus. Ma il braccialetto ha anche sensori per la registrazione della temperatura corporea, consentendo di diagnosticare rapidamente uno dei principali sintomi dell’infezione.
A sostenerlo una scuola dell’infanzia paritaria del Varesotto, a Castellanza, dove direttore e docenti si dicono “pronti a ripartire con tutte le cautele”. In attesa della riapertura sono stati acquistati, da una ditta italiana, duecento braccialetti smart per alunni e personale della scuola. “L’iniziativa sarà sviluppata e spiegata come se fosse un gioco, evitando qualsiasi rischio di ansie per le misure anti-contagio, attraverso le nostre psicologhe e le pedagogiste – sottolinea Fabio Morandi, preside della scuola ‘Eugenio Cantoni’ di Castellanza – e lo scopo per i bimbi sarà appunto quello di non far illuminare i propri braccialetti”. Un’idea che potrebbe essere replicata anche da altre scuole.
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