Il peperoncino della specie ‘Capsicum’ è detto anche ‘il baccello che morde‘. Si tratta di una pianta perenne, unica e particolare, nativa del Centro e Sud America. La famiglia dei peperoncini di tipo Capsicum non ha niente a che vedere con quella del pepe nero, il cui nome originario è ‘piper nigrum‘. Il peperoncino racchiude in sé un sapore che va dall’estremamente piccante al dolce e moderato. È come una vera contraddizione in termini. È una spezia ben nota ai cuochi per la sua potente componente, la capsaicina.
La capsaicina è l’ingrediente base di molte creme dermatologiche utilizzate per lenire il dolore atroce dovuto a patologie come l‘artrite o il fuoco di Sant’Antonio. Molti ritengono che il peperoncino possa essere causa dell’ulcera quindi lo evitano. La popolazione del Messico, al contrario, sostiene che un peperoncino serrano o jalapeno da mangiare intero è il più diffuso rimedio a lungo termine per i problemi di stomaco.
La famiglia del peperoncino raccoglie una miriade di specie, varietà e baccelli totalmente diversi l’uno dall’altro. Anche i nomi variano da regione a regione e solo il tentare di metterli in ordine nella nomenclatura americana o messicana rappresenta una bella sfida. Basti pensare al fatto che già solo le loro diverse versioni, fresca o essiccata, dello stesso tipo di peperoncino hanno nomi diversi. E i loro nomi cambiano ancora se i peperoncini sono affumicati, verdi o maturi. Dal punto di vista botanico sono classificati come bacche, ma dal punto di vista orticolturale sono frutti. Si possono utilizzare freschi come le verdure, ma se sono essiccati diventano spezie.
La capsaicina contenuta nei peperoncini va a stimolare i ricettori sulla lingua che comunicano una sensazione di dolore al cervello. Quindi innescano un rilascio di endorfina, un antidolorifico naturale, simile alla morfina. L’endorfina cerca di spegnere la sensazione di fuoco annegando il corpo in una sensazione di benessere che porta ad essere euforici.
Ci sono diversi motivi per cui tante persone vanno matte per il peperoncino. Oltre ad avere un aroma inconfondibile e un piacevole gusto, questa spezia possiede diverse proprietà benefiche. Presenta proprietà stimolanti, toniche, diaforetiche, rubefacenti, carminative, antisettiche, antibatteriche, espettoranti, anti bronchite, anti enfisema, decongestionanti e infine fluidificanti del sangue. I peperoncini sono ricchi di vitamina A e presentano una certa quantità di vitamina C, calcio, ferro, magnesio, fosforo e potassio.
Sono indicati per chi soffre di bronchite e disturbi collegati perchè irritano i bronchi e i seni paranasali. Quindi causano la secrezione dei fluidi che vanno a sciogliere il muco che li opprime e aiutano a espellerlo dall’organismo. La capsaicina, inoltre blocca i messaggi di dolore provenienti dal cervello, e fa del peperoncino un potente analgesico. Se assunto con regolarità, il peperoncino è utile a prevenire gli infarti, in quanto possiede proprietà anticoagulanti.
Quando acquistate i vostri peperoncini scegliete sempre quelli che presentano un aspetto sodo e croccante. La loro buccia deve essere liscia e senza difetti. Si conservano perfettamente nel cassetto della verdura in frigo, all’interno di un sacchetto di carta per circa 4 giorni. I peperoncini si possono anche congelare tranquillamente e possono essere aggiunti ai frullati senza bisogno di essere prima scongelati. Se comprate peperoncini secchi assicuratevi che siano puliti e completamente essiccati e conservateli in un luogo fresco e asciutto.
Aggiungete ai succhi di verdura 5 ml alla volta, fino a quando non saranno piccanti al punto giusto secondo il vostro gusto. In alternativa potete aggiungere a succhi o frullati una goccia di salsa piccante oppure 1 ml cioè ¼ di cucchiaino di polvere di Cayenna in polvere. Negli smoothies utilizzate il peperoncino fresco, liofilizzato, essiccato o in scatola. Tenete a mente che l’aggiunta di yogurt può esservi d’aiuto a smorzare il suo gusto piccante.
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