L’Itali attendeva una Fase 2, quella della ripartenza. Ma il 4 maggio sarà una Fase 1 e mezzo. Cambierà pochissimo. Italiani ancora a casa, qualche attività che riapre i battenti. Ma all’ombra si profila un nuovo lockdown.
Il virologo Giovanni Di Perri, direttore del reparto malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, afferma che “il rischio di dover richiudere tutto dopo due settimane, purtroppo, esiste eccome. Almeno qui in Piemonte”. I numeri legati al covid-19 nella Regione, così come in tutta Italia, continuano ad essere elevati. In effetti il premier Giuseppe Conte ha annunciato possibili chiusure circoscritte, le soglie sentinella.
Di Perri ne ha parlato al Fatto Quotidiano Di Perri specificando che “il calo dei ricoveri in terapia intensiva c’è, ma per avere un’idea più realistica dello stato del contagio è necessario che i dati si liberino dal peso – ahimè elevatissimo – della voce ‘Rsa’. Conto che a quella data la situazione nelle residenze sanitarie sia non dico totalmente sotto controllo, ma quasi”.
Secondo il virologo l’infezione andava anticipata. “Il contact tracing, di cui tanto si parla oggi è molto efficace se si fa all’inizio: isolare il soggetto positivo, interrogare e raggiungere i suoi contatti e poi i contatti dei suoi contatti. E chiudere tutto”.
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