In Calabria il settore castanicolo per il recupero e la tutela del territorio
Proprio un anno fa nella sede di Calabria Verde a Piano Lago Coldiretti ed il Gal Savuto Tirreno Serre Cosentine si incontrarono per gettare le basi utili alla rinascita della filiera castanicola. Un percorso che a distanza di dodici mesi inizia a vedere i suoi frutti e creare prospettive di ripresa e rinascita di un comparto che non solo rappresenta produttività ma anche “azione di recupero e sviluppo di un territorio”. Mariantonietta Mascaro, delegata regionale di Coldiretti Calabria, ha così sintetizzato il cammino fatto che oggi può iscrivere un +20% nella produzione castanicola che accomuna il Savuto ed Reventino in quella che è una vera vocazione produttiva dei territori dell’entroterra e che, oltre a concretizzarsi in una filiera agricola, rappresenta anche un attrattore contro lo spopolamento delle aree interne, il recupero dei sentieri, la manutenzione di ruderi inseriti nei castagneti e un potenziale turistico da unire alla coltivazione da non sottovalutare.
Nel corso di un partecipato incontro a Piano Lago, promosso dalla ProjectLife, diretta da Francesco Volpentesta, all’interno del percorso itinerante e formativo dei workshop realizzati grazie al contributo della Regione Calabria – Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari attraverso la Misura 1, i produttori castanicoli dell’area Gal STS, presente con il presidente Luigi Provenzano ed il direttore Pierluigi Aceti, hanno approfondito le dinamiche dei bandi che proprio la struttura nata per “promuovere lo sviluppo rurale nei 39 comuni interessati” ha promosso per aiutare il comparto ad uscire dal “decennio di crisi che oggi appare superato e che ci permette di guardare allo sviluppo necessario per il ripristino del potenziale produttivo dei castagneti” ha dichiarato il direttore Aceti.
“La nostra attività – ha continuato il presidente del Gal STS, Provenzano – ci consente di essere strumento strategico a servizio del territorio per determinare lo sviluppo e l’identità dell’area di riferimento”. A fare da eco a questa visione programmatica anche il sindaco di Santo Stefano di Rogliano, Lucia Nicoletti, che ha ribadito come i castagneti siano “punto di riferimento dello sviluppo di questo territorio che ora deve puntare sulla produzione di qualità”. Proprio per questo si punta alla nascita di un comparto che attraverso la tutela della biodiversità e l’innovazione della produzione sappia affrontare le sfide future che la attendono. “Il biologico – ha sottolineato Maurizio Nicola, esperto di politiche comunitarie – può essere la sfida vincente per la Calabria agricola” promuovendo quella qualità che attrae i giovani che “restano in agricoltura se ci sono condizioni di sviluppo” unite al territorio.
Nel corso del workshop nutrita è stata la partecipazione di agronomi, castanicoltori, studenti dell’istituto agrario “Tommasi” di Cosenza grazie alla sensibilità del docente Carmine Pisano salutati dal referente di ProjectLife del Savuto, Fabio Provenzano, il quale ha ricordato come “investire sul territorio” e sulle aziende che insistono su questo territorio sia la strada giusta per “accompagnare il Savuto alla sfida intrapresa per far crescere competenze e qualità nel comparto castanicolo”.