La dieta Dukan funziona realmente? Nel corso degli ultimi anni, la dieta iperproteica di Pierre Dukan ha trovato largo consenso da parte di numerosi Vip e biologici nutrizionisti. Questo regime alimentare deve il suo nome a Pierre Dukan, medico francese radiato dall’Ordine nel 2012. Molti ricercatori apprezzano la sua efficacia, mentre altri studiosi la mettono in discussione, molte riflessioni sono state fatte in questo articolo sulla dieta Dukan di benesseredonna.com che vi invitiamo a consultare.
Scopriamo in questa guida di cosa si tratta, come funziona, le varie fasi, le critiche e le opinioni da parte del mondo scientifico nei confronti della dieta Dukan.
Come già accennato in premessa, la dieta Dukan viene considerata da molti una valida alternativa ad altri regimi e piani alimentari e consente di perdere peso, seguendo precise regole. Tale processo viene espletato seguendo una serie di fasi da rispettare alla perfezione, al fine di ritrovare la silhouette del proprio corpo.
Ma, ora è giunto il momento di entrare nei particolari e scoprire tutto ciò che riguarda le quattro fasi della dieta Dukan, autentico fulcro di un regime alimentare iperproteico che vanta effetti positivi e negativi.
La dieta Dukan, dunque, si basa su quattro fasi che devono essere rispettate con impegno e dedizione. Il processo si basa interamente sull’aggiunta graduale e progressiva di diversi alimenti fino alla chance di seguire un piano estremamente variegato. Ecco i passaggi da seguire e le loro peculiarità.
La dieta Dukan si apre con la cosiddetta fase di attacco, che prevede l’assunzione di soli 74 alimenti che possiedono un’elevata concentrazione di proteine e sono pressoché privi di carboidrati.
I cibi sono a basso contenuto di calorie e dovrebbero consentire un dimagrimento rapido, che costituisce un valido incentivo per proseguire nella dieta.
In questa fase, vengono bruciati più liquidi che grassi, a causa della ritenzione idrica piuttosto elevata. Inoltre, la mancanza di frutta e verdura fornisce un effetto di sgonfiamento “temporaneo”, che scompare quando vengono reintrodotti nel piano alimentare.
La dieta Dukan prosegue con la cosiddetta fase di crociera: si tratta di un periodo piuttosto lungo, che prevede la reintroduzione della frutta e della verdura e la persistente carenza di carboidrati. Anche in questo caso, il vero obiettivo è perdere peso in liquidi e non in grassi, con la chance di dimagrire anche di 1 chilo a settimana.
Tutto dipende dalla natura del soggetto, dalla struttura corporea e dal ritmo del metabolismo. Ad ogni modo, bisogna fronteggiare un incremento del senso d’appetito ed una digestione poco efficiente.
Nel corso di questa terza fase, è possibile tornare ad assumere carboidrati. Tuttavia, la maggior parte dei soggetti recuperano i chili persi nelle prime due fasi ed il corpo umano torna ad assimilare un’elevata quantità d’acqua.
Considerando che il dimagrimento delle fasi precedenti era dovuto soprattutto ad una perdita di liquidi, ben si comprende che i rischi di vanificare gli effetti dimagranti raggiunti siano imminenti. I carboidrati, di conseguenza, diventano molto difficili da smaltire a causa del rallentamento del metabolismo.
La dieta Dukan si conclude con la possibilità di tornare a consumare qualsiasi cibo, riabbracciando un regime alimentare variegato. In pratica, secondo i fautori di questo regime alimentare alternativo, basterebbero venti minuti di passeggiata al giorno e pochi cucchiai di crusca d’avena per mantenere una silhouette perfetta. In pochi soggetti riescono a svolgere con successo questa fase, dato che quella di consolidamento tende a rimuovere tutti gli effetti positivi raggiunti nella fase di attacco e di crociera.
Come ogni metodo alternativo rispetto a quelli canonici, anche la dieta Dukan è oggetto di una lunga serie di critiche da parte del mondo dei biologi nutrizionisti e dei ricercatori. Diversi sono i motivi per i quali tale regime alimentare viene osteggiato con una certa veemenza.
Prima di tutto, la perdita di liquidi non è positiva per il benessere della salute umana, così come la propensione a trascurare la possibilità di bruciare calorie è ritenuta come un grosso errore.
Anche la concezione relativa ai venti minuti di camminata quotidiana è da considerarsi errata: è sufficiente bruciare una minima parte delle calorie assunte. Molto meglio intraprendere sessioni di allenamento più intense.
La crusca d’avena non possiede quel valore miracoloso decretato dai sostenitori della dieta Dukan, nonostante contenga molte fibre e carboidrati.
Al tempo stesso, il concetto dei 1000 alimenti esclusivi da assumere è palesemente sbagliato: ogni cibo può essere assunto con la massima parsimonia e cura possibile.
Si tratta di una dieta poco equilibrata: un periodo è basato esclusivamente al consumo di sole proteine, anche se limitato solo alla prima fase della dieta.
In questa fase si avverte la mancanza di due nutrienti: le vitamine e le fibre, normalmente presenti nei vegetali e nella frutta, ma si possono assumere per mezzo di integratori multivitaminici.
Nel complesso, la dieta Dukan si pone quale soluzione efficace per risolvere il problema relativo alla perdita di peso. Tuttavia, nonostante sia contraddistinta da un regime rigido (nelle fasi iniziali), alla fine si può ritrovare il buongusto grazie alla reintroduzione dei carboidrati.
Un eccesso di proteine e un’eliminazione totale, seppur temporanea, di grassi e carboidrati può portare ad un aumento del peso e alla nascita di eventuali problemi di salute.
Di conseguenza, sarebbe molto meglio evitare di affidarsi a stratagemmi di questo genere, cercando di monitorare la massa grassa e consumare una varietà di alimenti sani e benefici per l’organismo umano.
Ovviamente, tutto ciò va accompagnato da un’attività fisica che sia adeguata ad un determinato contesto e permetta di bruciare grassi in maniera consapevole.
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