L’Italia è prima in Europa e undicesima nel mondo per morti premature da esposizione alle polveri sottili PM2.5. Solo nel 2016 sono state ben 45.600, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro, la peggiore in Europa. È uno dei dati che emergono da un’analisi pubblicata sulla rivista The Lancet sull’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute, condotta da 35 università. Il report “The Lancet, Countdown on Health and Climate Change” ha coinvolto almeno 35 enti tra università e istituzioni come l’OMS e 120 ricercatori in tutto il mondo.
Il particolato PM2.5 è di piccolo diametro, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell’atmosfera. Essendo di piccole dimensioni può penetrare fin negli alveoli polmonari e potenzialmente passare nel sangue.
Gli esperti hanno stimato per l’Europa 281 mila morti premature per esposizione alle PM2.5. In pericolo è la salute dei bambini e dei neonati, con impatto a lungo termine.
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