Troppo spesso consideriamo la paura come un’emozione nemica, da eliminare. Eppure, la paura è una delle emozioni primarie, che appartiene all’uomo sin dalla sua nascita e come tale è necessaria alla sopravvivenza, è un antidoto alla morte.
Pensiamo ad esempio, cosa accadrebbe se nell’attraversare una strada non avessimo timore di un’auto che passa a grande velocità.La giusta dose di paura, dunque, permette di attivarsi e funzionare al meglio in molteplici situazioni della vita.
Il panico invece è una risposta dell’organismo esagerata che si manifesta senza alcuna motivazione apparente e dunque in situazioni che normalmente non sono pericolose. Gli attacchi di panico sono crisi d’ansia molto acuta che si presentano con sintomi precisi:
difficoltà respiratorie, paura di morire o di impazzire, aumento della frequenza cardiaca, sudorazione, dolori al petto, vertigini, formicolio, nausea, angoscia e spesso pianto incontrollabile.
Un’interpretazione sbagliata dei sintomi fisici e i comportamenti che spesso ne conseguono, come le condotte di evitamento e la ricerca di supporti e protezioni, contribuiscono sicuramente a mantenere la paura della paura.
Anzitutto è fondamentale sapere che un attacco di panico non ci segnala che stiamo impazzendo, che non siamo normali. Tutte le persone nella vita possono sperimentare una grande paura che diventa panico.
Il sintomo va sempre contestualizzato all’interno delle proprie relazioni ponendo particolare attenzione alla fase di vita che si sta attraversando. In questo senso, un attacco di panico è un segnale che ci informa che qualcosa non sta funzionando al meglio. Che siamo ad esempio molto stressati o che alcune situazioni del passato ritornano continuamente a galla interferendo con i progetti presenti o che tratteniamo troppo le nostre emozioni che per questo poi esplodono.
Se è vero che il panico può arrivare a condizionare la qualità della vita interferendo sull’equilibrio psicofisico personale e sulle relazioni familiari e sociali, è altresì vero che fortunatamente si può curare e si può vincere. Riconoscere gli attacchi di panico è il primo passo per la loro cura. Il passo successivo è quello di rivolgersi a uno psicologo capace di trattare questo tipo di disturbi.
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