Perché gli zuccheri farebbero venire il cancro? O meglio le bevande zuccherate, succhi di frutta compresi? Ad indagare su questa possibile associazione è stato uno studio francese pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal. “Il consumo di bibite zuccherate (come quelle a base di cola, limonate, energy drink, eccetera) è cresciuto moltissimo negli ultimi decenni” osservano gli autori nelle loro conclusioni. “Sono già state collegate a maggiori probabilità di sviluppare sovrappeso e obesità, un grande fattore di rischio per l’insorgenza di un tumore. È inoltre stata ben documentata la relazione tra questi drink e diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari. Questo studio aggiunge un dato nuovo: bere bevande zuccherate, inclusi i succhi di frutta 100%, è associato anche a un maggiore rischio di cancro”.
Quando si parla di alimentazione è importante la moderazione. Con la giusta alimentazione si può prevenire almeno il 30% delle neoplasie, ma non esistono alimenti che in assoluto fanno bene o fanno male. Le variabili in gioco sono tante e tutte devono essere considerate. Questo non significa però che nessuno debba più bere un succo di frutta o una bibita zuccherina. Conta, per restare in salute, stare in equilibrio.
“Un bicchiere ogni tanto non è certo un problema, la raccomandazione di diverse agenzie di pubblica sanità è di consumare meno di un drink zuccherino al giorno” sostiene Mathilde Touvier, coordinatrice principale della ricerca francese, del Nutritional Epidemiology Research Team all’Università Sorbonne di Parigi. “Le complicazioni arrivano per chi è abituato a un bicchiere quotidiano, che può far crescere il rischio di malattie cardiometaboliche e di cancro. E la vera novità è che non emergono grandi differenze fra le varie bevande e i succhi di frutta”.
I dati sono stati raccolti esaminando le informazioni contenute nello studio NutriNet-Santé a cui hanno partecipato 101.257 adulti francesi, per il 79% donne, che nell’arco di circa un decennio hanno risposto a questionari mirati a indagare le loro abitudini alimentari. I dati che vengono dallo studio francese vanno confermati perché si tratta di uno studio osservazionale, quindi non è possibile attribuire con certezza che è lo zucchero a provocare il cancro. Servono quindi indagini su numeri maggiori di persone e indagini mirate a scoprire il legame fra zuccheri e insorgenza del cancro. Le possibili correlazioni esistenti tra il consumo di zuccheri e il rischio di sviluppare tumori sono al vaglio dei ricercatori da molti anni. Gli studi reperibili sull’argomento sono numerosi, con risultati peraltro spesso contraddittori.
Il meccanismo invocato per spiegare queste correlazioni è legato ai picchi di produzione di insulina e di insuline-like-growth factor (fattore di crescita simile all’insulina) che fanno seguito al rapido passaggio di elevate quantità di zucchero all’interno del torrente circolatorio. Questi fungono da possibili induttori di meccanismi cancerogenici.
Il consumo eccessivo di il zuccheri liberi e a rapido assorbimento è legato anche con il rischio di contrarre obesità, essendo i picchi insulinici seguiti da riduzione dei livelli di zucchero nel sangue che dà luogo a una immediata ricomparsa dello stimolo della fame. Chili di troppo e obesità rappresentano un fattore di rischio per oltre una decina di tumori (esofago, seno, fegato, stomaco, rene, pancreas, colon-retto, vescica e utero). Drink senza zuccheri e diet non possono essere considerati dietetici. Soft drink, bevande dal sapore fruttato e bibite energetiche, come tutte quelle spesso utilizzate da chi fa sport, hanno un mercato ampissimo. Le bevande fruttate, dolci, con le bollicine sono create soprattutto per i ragazzi, perché incontrano di più il loro gusto e sono sempre più diffuse fra i teenager, ignari di come il loro consumo porti molte calorie e pochi nutrienti.
Nel marzo 2015 l’OMS ha invitato le Istituzioni competenti per la tutela della salute a mettere in atto strategie efficaci per limitare il consumo di zuccheri e la crescente diffusione di bevande zuccherine. L’obiettivo è mettere un freno a un’epidemia a livello globale, che riguarda soprattutto i Paesi più sviluppati: il numero crescente di casi di diabete, obesità e sovrappeso. E di patologie direttamente collegate, tumori e malattie cardiovascolari. Le patologie più diffuse al mondo e quelle, ancora oggi, responsabili del maggior numero di morti.
Le attitudini alimentari e lo stile di vita rimangono i determinanti principali del rischio di contrarre tumori: un’alimentazione equilibrata, in cui gli zuccheri vengano immessi soprattutto attraverso il consumo di cibi strutturati e non di bibite zuccherate o cibi altamente raffinati (come le merendine o i tanti dolciumi confezionati), il mantenimento di un giusto peso corporeo e l’attività fisica configurano un modello di stile di vita la cui adozione su larga scala ridurrebbe in maniera significativa l’incidenza di tumori nella popolazione.
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