Questa tipologia di laser è stata pensata per il rimodellamento della cornea già a partire dal 1984, da Mac Donald a Berlino. Il laser ad Eccimeri consta di un sofisticato raggio luminoso, il quale consente di far evaporare gli strati superficiali della cornea difettosa. Attraverso un’operazione di dimensionamento opportuna, il diametro di questo raggio ottiene una piallatura della parte centrale della cornea, con l’inevitabile riduzione della miopia (fino a circa 7-10 diottrie il relazione al laser utilizzato).Un’operazione laser agli occhi di questo tipo è classificata come di carattere ambulatoriale e servono circa 10 giorni per ottenere una buona vista. Nel frattempo bisogna tenere gli occhiali da sole e cercare di non esporre gli occhi a fonti luminose eccessive. Agire direttamente sulla parte centrale della cornea comporta raramente, in caso di cicatrizzazione ambigua, la formazione di alcune opacità che possono ridurre il massimo visibile possibile nel primo anno dopo l’ intervento.Ma mantenete la calma, perché queste opacità sono comunque ritrattabili con il laser per ripristinare l’abituale trasparenza corneale. I risultati che si ottengono con il laser ad eccimeri sono vantaggiosi e consente un recupero rapido della vista con minor incidenza di opacità residue.
Spesso numerosi chirurgi si ritrovano a correggere miopie superiori alle 15 diottrie, per le quali ci si trova costretti ad agire sul cristallino. Nello specifico, il cristallino si asporta e viene sostituito con uno artificiale pensato direttamente per il difetto in esame. La tecnica chirurgica impiegata è molto simile a quello per un intervento finalizzato alla cura della cataratta, tranne per quanto riguarda le caratteristiche del cristallino. L’intervento va pensato interamente attraverso i più moderni criteri per cui l’asportazione, attraverso l’ausilio di ultrasuoni, viene attuata dall’inserimento del nuovo cristallino nel sacco capsulare. Questo tipo di chirurgia, chiamata “endobulbare”, a volte comporta una predisposizione al distacco della retina nei primi 6 mesi dopo l’intervento stesso. Per questo motivo bisogna valutare preventivamente lo stato di salute della retina con l’analisi del chirurgo. Alla luce di queste declinazioni, mvm Roma offre la possibilità di avviare operazioni di chirurgia oculistica, volte al miglioramento della propria vista e del benessere quotidiano.
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