Il benessere deve essere messo sempre al primo posto anche e soprattutto quando si va in vacanza. Non sempre si riescono però a conciliare vacanze e welness. A meno che non si vada a fare una vacanza in luoghi esclusivi come le Terme a Ischia.
Terme a Ischia: tra le più importanti in Europa
L’isola d’Ischia ha una natura vulcanica grazie alla quale è uno dei maggiori centri termali europei. Qui si trovano fumarole, sorgenti, fanghi in più località. E ci sono diversi centri attrezzati e qualificati. Tutti gli stabilimenti di cura si avvalgono di tecnologie all’avanguardia per ogni tipologia di terapia. Le acque termali ischitane sono alcaline. Esse contengono iodio, zolfo, elementi potassici, ferro e microelementi di sostanze attive.
In base alla loro composizione rappresentano il rimedio curativo per diverse patologie: artrosi, reumatismi, fratture, nevralgie, disturbi femminili, fratture, strappi muscolari, malattie dell’apparato respiratorio e malattie cutanee. Sono molteplici anche le applicazioni: fanghi, bagni minerali o termali, bagni turchi, ozonoterapia, irrigazioni, inalazioni, massaggi subacquei. Questi vengono eseguiti in stabilimenti attrezzati. Molte strutture ricettive sono anche accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale.
Sull’Isola si contano 69 gruppi fumarolici e 29 gruppi di sorgenti termali. Ne derivano103 emergenze sorgive dislocate sui 42 kmq del territorio. Le sorgenti ischitane hanno proprietà e caratteristiche particolari. Si suddividono in calde, molto calde, minerali, termali e ipertermali. Esse sono cloruro sodiche (per 77 sorgive) o bicarbonato-solfato-alcaline (20 sorgenti a Casamicciola e Barano).
La notevole diversificazione del patrimonio termale di Ischia consente la pratica di svariate cure termali nei seguenti campi della patologia: medicina riabilitativa; reumatologia; medicina generale; affezioni croniche dei bronchi, naso, orecchio e gola; ginecologia; dermatologia; patologie apparato locomotorio. Tra le cure termali ischitane si possono praticare: bagni, docce, fanghi, fisioterapia, antroterapia e terapia inalatoria, il tutto integrabile a richiesta con trattamenti specifici, come massaggi e ginnastica medica, per rendere più efficaci e duraturi gli effetti delle cure.
Tra i più diffusi ci sono i trattamenti con i fanghi. Il fango è una melma ipertermale composta da argilla di origine vulcanica che matura per almeno 6 mesi in apposite vasche contenenti acqua minerale. Il fango vulcanico viene reso plasmabile aggiungendo dell’acqua minerale del luogo.
L’impasto ottenuto si applica sul corpo come un impacco. Va a raggiungere uno spessore di 10 -12 cm, alla temperatura di all’incirca 47 °C . Ciascuna applicazione ha una durata di almeno 20-30 minuti. Questo in base alla patologia e alla sua applicazione. Poi il fango viene asportato con cura, per consentire al paziente di sottoporsi ad un bagno in acqua minerale. Ad esso segue un periodo di riposo anche di un’ora. In questo tempo il paziente continua a sudare sino all’esaurimento della reazione. Il ciclo di fangoterapia comprende 12, 15 o 21 fanghi in giorni successivi.
E’ indicato soprattutto per il trattamento di reumoartropatie e sindromi dolorose collegate. Ma anche per malattie ginecologiche, perivisceriti e malattie del ricambio, in particolare gotta. E per malattie cutanee e arteriopatie periferiche. E’ controindicato in fasi acute delle malattie, cardiopatie scompensate, manifestazioni emorragiche, neoplasie maligne (anche sospettate), tubercolosi in atto o guarite di recente.
Il bagno termale consiste nell’immersione parziale o completa (a digiuno) in piscine o vasche individuali. In esse la temperatura dell’acqua sfiora in media i 40 °C. Il tempo di immersione è di 15-20 minuti. Poi il paziente viene asciugato e lasciato riposare coperto per 20-30 minuti, il cosiddetto periodo di reazione.
Il ciclo comprende 12, 15 o 21 bagni che devono essere praticati a digiuno. Al bagno posso essere associate tecniche idrocinesi-terapiche con massaggi, movimenti attivi e passivi, docce. I bagni termali sono indicati per malattie della pelle, reumatiche, ginecologie, affezioni del sistema nervoso e dell’apparato circolatorio, malattie del ricambio, in particolare la gotta. Sono invece controindicati in fasi acute delle malattie, cardiopatie scompensate, manifestazioni emorragiche, neoplasie maligne (anche sospettate), tubercolosi in atto o guarite di recente. E’ sempre consigliato farsi consigliare e indirizzare da un medico che conosce la propria condizione patologica.
(Nella foto il Parco Termale Negombo)
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