Morto Andrea De Luca: Italia perde una delle menti più brillanti dell’infettivologia
La Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) in una nota sottolinea come “l’Italia perde un grande clinico, una delle menti più brillanti dell’infettivologia”. Andrea De Luca, professore ordinario di Malattie infettive del dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Siena, è morto in un incidente sull’autostrada A24 in direzione Teramo prima del casello di Carsoli (L’Aquila).
“Andrea era soprattutto una mente brillante e un grande medico, un uomo coerente con grandi aspirazioni; amava ragionare in grande. Una persona sensibile, di grande ricchezza e valori morali”. Lo dichiara Andrea Antinori, presidente Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research). “Lo ricordiamo con profondo affetto, increduli e sgomenti del dolore e del vuoto che la sua perdita ha lasciato in tutti noi e fieri del suo contributo scientifico e culturale lasciatoci” aggiunge il presidente Simit Massimo Galli.
Andrea De Luca aveva conseguito la maturità scientifica presso la Scuola Germanica di Roma e si era laureato in Medicina e Chirurgia nel 1989 presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e specializzato in Malattie Infettive nel 1993, sempre in Cattolica, nella scuola diretta da Luigi Ortona.
Dal 2004 era consulente presso dell’Oms, dipartimento Hiv/Aids, Unità di HIV Drug Resistance e dal 2013 era membro del ‘core group’ dell’Hiv-Resnet presso l’Oms, dove aveva collaborato sul tema delle resistenze di Hiv a livello globale e sui modelli di transizione verso farmaci innovativi nei paesi a risorse limitate. È stato coordinatore di numerosi progetti di ricerca finanziati dal ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità, fondi di ateneo dell’Università Cattolica, Commissione Europea, sulle resistenze agli antivirali e sulle emerging technologies.