Ci sono diverse soluzioni alla voce come dimagrire. Alcune sono molto note, altre sono oggetto di avanzate ricerche. Fare colazione più tardi, cenare prima, dormire meglio. Inoltre placare la fame con il profumo di rosmarino o basilico. Ma anche circondarsi di messaggi positivi e incoraggianti. Sono delle strategie per aiutare chi vuole fare la dieta.
Sono due gli studi volti a dimostrare come aumentare il lasso di tempo fra l’ultima caloria assunta prima di dormire e la colazione aiuti a dimagrire. Gli spuntini notturni o il bicchiere a tarda sera non fanno bene né allo stomaco né alla bilancia.
I ricercatori inglesi dell’Università del Surrey hanno pubblicato i risultati del loro studio sul Journal of Nutritional Science. L’esperimento è durato 10 settimane. Ha diviso i partecipanti in due gruppi. Il primo ha continuato a mangiare agli orari soliti. Invece il secondo gruppo è stato chiesto di anticipare la cena di 90 minuti e posticipare la colazione di altri 90. Ai partecipanti non è stata imposta una dieta rigida come tipologia di cibo. L’unica variante è stata la finestra per gli orari dei pasti. Il secondo gruppo ha perso in media più del doppio del grasso corporeo rispetto al primo.
Anche i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies, in California, parlano di digiuno intermittente. Infatti hanno sperimentato sui topo che far passare più ore (quelle del sonno, o almeno del riposo) senza cibo all’organismo porta numerosi benefici. Si va dalla riduzione del colesterolo ai miglioramenti del metabolismo e alla perdita di grasso. Si tratta di regolare le esigenze dello stomaco sul ritmo circadiano (ciclo buio-luce, sonno-veglia) del corpo.
Sul tema è stato pubblicato uno studio svedese. Basta una notte insonne per interferire con il metabolismo, interrompere i normali cicli di produzione di ormoni come l’ormone della crescita e il testosterone e aumentare i livelli mattutini di cortisolo. Esso aiuta ad immagazzinare i grassi. Quindi chi dorme male è più a rischio di obesità o diabete.
Lo si può distrarre con un profumo, meglio un olio essenziale, che dia l’idea del cibo, ma senza strafare. Ad esempio rosmarino, basilico, menta o bergamotto. Qualche goccia di uno o due di questi aromi, versata su un fazzolettino e poi inalati, dovrebbero bastare.
Se si ha fame meglio passare alla menta piperita, sostiene uno studio della Wheeling Jesuit University di Washington. Se la fame è di origine nervosa si passa agli agrumi, primo tra tutti il bergamotto.
In uno studio su 178 donne canadesi è risultato che chi cerca di dimagrire riesce più facilmente nell’intento o nel mantenimento dei risultati già ottenuti. Un aiuto fondamentale quando bisogna scegliere tra un pinzimonio e un tiramisù.
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